giovedì 29 gennaio 2009

Struttura Blog e Minisiti

vi segnalo questo articolo per capire meglio la struttura dei blog e dei miniSiti :) .. : www.autostima.net

Ciao a tutti!! Volevo darvi delle dritte riguardo il problema della grafica nei minisiti e su come ottenere successo con il proprio blog.

Iniziamo col parlare dei Minisiti: non perdere tempo a riempire il sito di animazioni, immagini inutili ed altro contenuto grafico superfluo. Certo la grafica è importante per la professionalità del sito, ma è ancora più importante il contenuto; è quello ciò che il cliente cerca. La cosa più importante sono le informazioni. Non inserire immagini che distraggano il visitatore, né banner o link che possano lasciartelo sfuggire. Il visitatore deve essere invogliato a rimanere nel tuo sito e non ad andarsene via. Quanti siti sono pieni di immagini, animazioni, contenuti speciali e tante altre cose che però fanno solo rallentare il caricamento della pagina e che distolgono l’attenzione del visitatore dal prodotto? Magari non si ricevono neanche tante informazioni, perché si è pensato di più alla grafica che al contenuto.

La grafica professionale è importante perché è la cosa che inizialmente attira il visitatore. Ma bisogna eliminare tutti gli elementi superflui. Più la pagina è snella e chiara e meglio è. Ma la cosa più importante è il contenuto. Ad un cliente non importa nulla di vedere animazioni e tante immagini: magari pensa “che bello!”, ma poi non acquista. Attenzione però; non sto dicendo di trascurare completamente la grafica perché tu non acquisteresti mai da un sito completamente bianco che potrebbe fare pure un bambino su Word. Devi curare giusto gli aspetti che danno chiarezza e professionalità al tuo sito. Tutte le cose superflue vanno eliminate perché distolgono il visitatore dall’acquisto. La grafica deve essere professionale chiara e semplice. Il visitatore, infatti, è inizialmente attratto dalla parte visiva del sito. Se non lo conquisti con una buona grafica professionale, probabilmente se ne andrà senza neanche leggere il testo. Ma non bisogna esagerare.

La cosa più importante è rendere il sito usabile, ovvero di facile navigazione. Deve essere chiaro, snello e di facile consultazione. Stai attento ai colori: non puoi mettere uno sfondo scuro insieme ad un testo scuro perché il risultato sarebbe illeggibile! Evita un colore come il giallo che è troppo fluorescente e che fa venire il mal di testa, specialmente su uno sfondo turchino!

Il mio consiglio, per quanto riguarda il testo principale del tuo minisito, è il classico sfondo bianco con testo nero: semplice e chiaro. E’ il formato più facilmente leggibile. Il carattere non deve essere né troppo piccolo, né troppo grande. I tipi di carattere più leggibili sul web sono Arial e Verdana. Le parole chiave vanno messe in risalto con il grassetto oppure vanno scritte con la prima lettera maiuscola, o colorate in rosso, o evidenziate. Inoltre evita di scrivere tutto quanto in maiuscolo perché è molto più difficile da leggere. Non usare troppi colori diversi e ricordati sempre che il tutto deve essere il più chiaro possibile; quindi attento alle combinazioni!

Avrai capito che bisogna trovare un compromesso fra grafica e contenuto. Il problema è che in molti non sanno creare una pagina web dall’aspetto professionale; non tutti hanno le competenze. Ma i visitatori lasceranno subito la tua landing-page se non trasmetterà professionalità. Compreresti mai da un minisito che sembra fatto con Word? Sicuramente no! Infatti un sito del genere da un’idea di poca professionalità: uno potrebbe pensare che sia stato un bambino o, peggio, un truffatore a creare l’offerta. Sicuramente non spenderesti soldi in un sito del genere! Navigando sul web ho trovato un prodotto che può essere d’aiuto a chi non sa come fare in quanto inesperto in materia. Si tratta di un pacchetto di 5 Templates acquistabile da vari siti fra cui questo. E’ un piccolo investimento, ma, secondo me, essenziale se si è completamente inesperti nella progettazione di una pagina web. In alternativa, ci sono tantissimi prodotti simili nel web (sicuramente anche più validi): fate una ricerca su Google.

Per quanto riguarda i blog non riempitelo di pubblicità, ma di articoli interessanti che possano attirare l’attenzione di una “nicchia” di utenti che cercano informazioni sul vostro settore, invitando i visitatori a dire la loro e consigliando i vostri prodotti per approfondire. Ricordate che motori di ricerca premiano i blog aggiornati spesso. Inoltre evita il copia/incolla. Cosa fa l’affiliato medio? Apre un Blog, lo riempie di articoli copiati dalle pagine di vendita dei prodotti che pubblicizza e da altri blog e poi si lamenta di non avere risultati. Facendo così otterrai zero commenti e nessuna attenzione da parte dei motori di ricerca. Ci sono milioni di blog tutti uguali. A te piacerebbe entrare e partecipare in un blog pieno di pubblicità? No!! Noi siamo stufi della pubblicità; ci perseguita. Uno non va in un blog per leggere pubblicità, ma per discutere.

Quindi inizia a scrivere articoli interessanti che coinvolgano il pubblico. Tramite il passaparola, il numero dei visitatori aumenterà. Discuti, ragiona, incita al dialogo i tuoi visitatori. Se troveranno il tuo sito piacevole, ci torneranno tutti i giorni per dire la loro sugli argomenti che solleverai nei tuoi amati articoli. Inoltre il blog è su un argomento del quale sei esperto e i tuoi visitatori col tempo ti stimeranno e si fideranno di te. Seguiranno i tuoi consigli e se, ogni tanto, in modo non esplicito, consiglierai un determinato prodotto, mentre parli di un determinato argomento, in molti sicuramente lo acquisteranno.

Mantieni un contatto con i tuoi visitatori e offrigli informazioni interessanti. Puoi anche invitarli ad iscriversi alla tua newsletter. Una volta che avrai popolarità, tutto diventerà più semplice. Per distinguersi su internet occorre solo una cosa: ORIGINALITA’. Internet è un mondo accessibile a tutti e, in questi ultimi anni, in tanti vi stanno lasciando la loro traccia. Ogni giorno nascono tantissimi nuovi siti. Come farsi notare? Sii originale e molto personale. Instaura un rapporto amichevole ed informale con i tuoi visitatori, pur mantenendo la tua autorità d’esperto. Devi fare in modo che la gente si fidi di te. Anche se il tuo obiettivo principale può essere quello di guadagnare, mettilo in secondo piano. Ciò che conta è creare una grande community affiatata. Promuovi iniziative e coinvolgi i tuoi “fan”. Deve essere questo il tuo obiettivo; solo così avrai un blog di successo. Il Guadagno sarà solo un piacevole settore secondario.

Ci sono 3 metodi per rendere il tuo blog ottimizzato per i motori di ricerca:
-Il nome del tuo blog: Come al solito il nome del tuo blog non deve essere scelto a caso, ma deve riguardare il suo tema. Devi ragionare in termini di Keywords. Quando dai il nome al tuo Blog, fallo in base alle parole chiave per le quali vuoi che venga segnalato nei motori di ricerca.
-La quantità e la qualità dei tuoi articoli: come ho già detto, i motori di ricerca premiano i blog aggiornati e con articoli originali e di qualità. Anche inserire delle keywords all’interno del testo dell’articolo può favorire il posizionamento. Non esagerate però ed inseritele solo se hanno un senso nel discorso. I motori di ricerca penalizzano i furbastri e privilegiano i buoni contenuti. Ricordate: il compito di un motore di ricerca è far trovare all’utente ciò che cerca; l’utente non cerca né pubblicità né contenuti senza senso e di bassa qualità.
-Il nome dei tuoi articoli: questo è un fattore molto importante. Devi sapere che ad ogni tuo articolo corrisponde una pagina web che può essere più o meno posizionata nei motori di ricerca. Quindi ha senso ragionare in termini di keywords anche per quanto riguarda i titoli dei post. Buon Lavoro!

A Cura di Giuseppe Marchesiello,
Autore di “Primo della Classe” e “Cheap Business“

lunedì 26 gennaio 2009

Aumentare le vendite?? Si puo'!!

vi segnalo questo artico per aumentare le vendite :) .. : www.autostima.net


Il successo di qualunque individuo non dipende tanto da ciò che gli altri pensano di lui, quanto da ciò che lui pensa di se stesso!

Ecco una serie di suggerimenti estremamente efficaci per raggiungere questo obiettivo:

Vesti bene e cura il tuo corpo: nonostante l’abito non faccia il monaco, certamente l’abbigliamento e la cura di sè influenzano la percezione sia dell’individuo stesso nei propri confronti, sia quella degli altri. Quando una persona è trasandata, muta (anche se a volte impercettibilmente) l’idea che si fa di se stessa, ed il proprio modo di interagire con gli altri. Accade l’opposto quando l’individuo cura il proprio aspetto fisico ed il proprio abbigliamento.

Cammina con decisione:Uno degli elementi tipici per percepire cosa un individuo pensi di sè stesso è osservarne l’incedere. E’ lento? Stanco? Sofferente? O è energico e deciso? Le persone che ben considerano sè stesse, solitamente camminano svelte. Hanno impegni, posti dove andare, cose importanti da fare. Anche se non si ha premura, si può accrescere la fiducia in sè stessi mettendo un po’ di pepe nella propria camminata. Aumentare del 25% la velocità dei propri passi fa sentire maggiormente importanti.

Adotta una buona postura: Come per la camminata, le posizioni che un individuo assume sono molto rivelatrici. Individui con spalle cascanti e movimenti letargici dimostrano un basso livello di autostima e fiducia in sè. Probabilmente non sono entusiasti di sè stessi e non si considerano importanti. Viceversa, movimenti decisi e postura eretta evidenziano considerazioni opposte riguardo a sè stessi. Assumendo posizioni erette ed aperte (mento e sguardo sufficientemente alti, contatto oculare con l’interlocutore, spina dorsale verticale, torace leggermente prominente, arti inferiori leggermente divaricati se si sta fermi o passi leggermente più lunghi del consueto se si è in movimento), automaticamente si genera un più elevato senso di autostima e di fiducia in se stessi. In aggiunta, si farà migliore impressione sugli altri.

Esercita gratitudine: quando ci si focalizza troppo su ciò che si desidera, la mente crea motivi per i quali tali desideri non possono avverarsi. Ciò porta a soffermarsi sulle proprie debolezze. Uno dei modi migliori di evitare ciò è rappresentato dall’esercitare gratitudine. Dedica alcuni minuti al giorno per elencare mentalmente tutto ciò che possiedi e hai ottenuto, e siine grato. Ricorda i tuoi successi, le tue abilità, i tuoi momenti positivi, e ringrazia per ciò (te stesso, i tuoi genitori, una divinità). Sarai sorpreso di quanto ciò contribuirà ad elevare la tua autostima, e ne ricaverai ulteriore forza per proseguire sul tuo cammino.

Complimentati con gli altri: quando un individuo pensa in negativo su se stesso, spesso proietta tale percezione anche su chi lo circonda, sotto forma di malignità o pettegolezzi. Per spezzare questo ciclo di negatività assumi l’abitudine di lodare gli altri, per tutto ciò che di buono hanno fatto o stanno facendo. Così facendo diventerai benvoluto e ciò aumenterà la tua autostima. Inoltre, nel processo del cercare il buono negli altri aumenteranno le tue capacità di trovare il buono in te stesso.

Siedi in prima fila: spesso nelle scuole, alle conferenze, alle assemblee le persone tendono a sedersi in fondo alla sala. Molte persone preferiscono le ultime file in quanto desiderano evitare di farsi notare. Ciò riflette frequentemente una mancanza di autostima. Decidendo di sedersi in prima fila, si supera questo timore irrazionale e si costruisce l’autostima e la fiducia nelle proprie capacità. Si è anche maggiormente visibili alle persone importanti che intervengono in qualità di insegnanti od oratori.

Parla: talvolta, durante discussioni di gruppo, alcune persone rimangono in silenzio, per il timore che i loro argomenti siano giudicati sciocchi o poco pertinenti. Questo timore non è giustificato: di solito le persone sono più orientate alla benevolenza di quanto normalmente si ritenga. Facendo uno sforzo per parlare in ogni discussione di gruppo, si migliora il proprio eloquio, si diventa più fiduciosi e ci si fa maggiormente apprezzare. Tutto ciò contribuisce all’autostima.

Fai esercizio fisico: seguendo lo stesso principio della cura per l’aspetto esteriore, la propria forma fisica ha un impatto importante sul livello di autostima. Chi è fuori forma generalmente avverte insicurezza, si sente respinto, e vive con un livello di energia inferiore. Viceversa, l’esercizio fisico migliora l’aspetto, rende maggiormente energici, e consente di svolgere meglio i propri compiti. Esercitare la disciplina per svolgere esercizio fisico non solo fa star meglio fisicamente, crea anche un benessere psicologico che si riflette sull’immagine di sè.

Contribuisci: spesso le persone si trovano intrappolate all’interno dei propri desideri. Ci si concentra troppo su sè stessi e troppo poco sui bisogni degli altri. Se si smette di pensare a se stessi, focalizzandosi nel contempo su come si può contribuire al benessere degli altri si smette anche di preoccuparsi dei propri difetti. Più si contribuisce al benessere generale, più si è gratificati per ciò, e questo genera decisi incrementi nel proprio livello di autostima.

Evita i paragoni: un basso livello di autostima può anche essere prodotto da un ambiente che ponga troppo enfasi sul successo e sul raggiungimento personale, secondo parametri che a volte possono essere del tutto arbitrari (carriera, ricchezza, possesso di beni materiali). In realtà, ogni persona è diversa da tutte le altre, e possiede attributi unici; ogni individuo è un prototipo. Su questa base, si può rinforzare la propria autostima evitando di comparare sè stessi con altri individui (che magari, apparentemente, appaiono come persone di maggior caratura) valorizzando invece i propri punti di forza ed i propri successi, di qualunque dimensione siano e in qualunque area siano stati conseguiti.

Sorridi spesso: prova a sorridere e, contemporaneamente, ad avere pensieri negativi o pessimistici. Ti accorgerai che non è possibile, se il sorriso è sincero. La mente umana riesce a concentrarsi solo su pochi elementi per volta, ed il sorriso monopolizza queste unità di attenzione, sottraendo risorse ad altre emozioni. Inoltre, chi sorride spesso vive letteralmente in un ambiente biochimico diverso da chi sorride raramente, in quanto la gaiezza libera neuropeptidi che elevano ulteriormente il livello del benessere. A sua volta, ciò incide positivamente sull’autostima e sulla fiducia in se stessi.

Impara dai tuoi errori: spesso, in ciò che le persone svolgono (specialmente per quanto riguarda l’attività lavorativa, ed in particolare la vendita) non tutto va sempre per il verso giusto. Si sbaglia a fare un acquisto, si prende una decisione sbagliata, si rovina una relazione, si perde un cliente. In tutti questi casi, l’atteggiamento più frequente è quello della colpevolizzazione, della ricerca del capro espiatorio, delle autoaccuse.

In realtà, ciò che viene chiamato “errore” è semplicemente un passaggio obbligato verso l’apprendimento, una informazione di grande valore su cosa non fare più, in quanto non produce i risultati attesi. Soprattutto nella vendita, è frequente l’innescarsi di circoli viziosi, scatenati da elementi del tutto casuali. Il venditore effettua alcune visite, nel corso delle quali, per vari motivi, non vende, ed ecco che inizia a mentalizzarsi su una serie di pensieri pessimistici, che minano alla radice la propria autostima.

“Non sono più capace a convincere i clienti, il mercato è oramai troppo cambiato per la mia esperienza, la concorrenza mi sta schiacciando, sono diventato troppo morbido nelle trattative”. Tutto questo ha un effetto deleterio sull’autostima del venditore stesso, le prestazioni del quale iniziano a calare. Nuove accuse a sè stesso, nuovo ribasso di autostima, e così via.

L’approccio efficace è casomai quello che parte da un’analisi fredda e sincera dei motivi che non hanno consentito di chiudere gli ordini (il cliente non ha liquidità, il prodotto è nuovo e non ancora sufficientemente testato, non sono riuscito ad anticipare il mio concorrente, questa volta non sono stato efficace nell’effettuare la chiusura al momento giusto). La mossa successiva è rimuovere gli ostacoli (ovviamente quelli che dipendono in prima persona dal venditore) e riaffrontare la situazione, con entusiasmo e determinazione a concludere positivamente la vendita stessa.

A Cura di Cesare D’Ambrosio,
Autore di “Tecniche di Vendita”

giovedì 22 gennaio 2009

L'ottimismo e' il profumo della VITA !

vi segnalo questo artico sull'OTTIMISMO che e' veramente il profumo della vita :) .. : www.autostima.net

Oggi desidero affrontare l’argomento lavoro, che, se analizzato sotto il duplice aspetto, ovvero quello dell’ottimismo e dell’intelligenza emotiva, può senz’altro
Offrire spunti di osservazioni decisamente interessanti.

L’argomento lavoro è importante per i vari aspetti che ne definiscono la natura, gli aspetti, i contesti e le relazioni con i colleghi e i superiori. Per il lavoro impieghiamo una porzione non indifferente del nostro tempo, quindi poterlo vivere con serenità e soddisfazione, ottenendo la giusta collaborazione dei colleghi e rapportandosi adeguatamente e positivamente con i superiori, ci permette di vivere con maggior interesse e partecipazione nello svolgimento della nostra attività.

Lavorare è un dovere, quasi nessuno lo fa per hobby, lavoriamo per noi stessi e per poter mantenere adeguatamente la famiglia.
Ciononostante il lavoro ancora per una moltitudine di persone rappresenta un obbligo, un dovere spesso affrontato con scarsa partecipazione, se non con insofferenza, fastidio.
Il fatto di dover subire il lavoro è spesso dovuto al fatto di svolgere un’attività non scelta liberamente. Le conseguenze di questo fatto ci riconducono alle implicazioni relative alla qualità della vita e sul benessere psico fisico che si riversano sulla nostra persona.

Va invece rimarcato che quando il lavoro piace, la stanchezza che ne deriva, sia essa fisica o psicologica si riduce, diventa più sopportabile.
Ecco quindi che due fattori di assoluta importanza, ovvero l’ottimismo e l’intelligenza emotiva possono dare un’impronta positiva e creare un clima ottimale per vivere con partecipazione positiva, e fattiva collaborazione la giornata lavorativa. Anche per quei lavori che come dicevo poc’anzi, per molte persone sono ancora subiti e non liberamente scelti.
E’ proprio il fattore emotivo unito ad un sano ottimismo che portano un’attività ad essere piacevolmente affrontata, ed a produrre i migliori risultati.

In un interessantissimo saggio, dal titolo Lavorare positivo, gli autori, i coniugi Riccardo e Maria Ludovica Varvelli, imprenditori di successo oltre che docenti di consulenza organizzativa, scrivono: “Utilizzare l’intelligenza emotiva significa portare l’intelligenza nella sfera delle emozioni, comprendere l’interazione delle strutture cerebrali, dei nostri momenti di collera, di paura, di passione di gioia, ma soprattutto prendere atto di indirizzare le nostre inclinazioni emozionali”.

E ancora : “ Pensare positivo, riconoscere la funzione del cuore e della fantasia, razionalizzare gli elementi con logica e metodo, praticare l’emozione interpersonale , difendendosi dai filtri distorcenti dei propri timori, dei sistemi di coincidenze delle quali il nostro cervello ci vorrebbe prigionieri.
Ecco la nuova Eccellenza professionale, ecco la fusione tra QI e QE ossia tra quoziente intellettivo e quoziente emotivo, che consente l’espressione del potenziale individuale”.
Considerazioni che mi sento di condividere pienamente.

Anche quei lavoratori che presentano tratti ottimistici, come spiega il Prof. Martin Seligman, il propugnatore della psicologia positiva e dell’ottimismo, dai notevoli dati raccolti su molti lavoratori, in particolar modo coloro che hanno a che fare con il pubblico, i privati, gli acquisti e le vendite, riescono a produrre risultati migliori dei rispettivi colleghi con inclinazione al pessimismo.
Sorprendenti sono poi i risultati in termini di incremento di fatturato e di mantenimento dei clienti che i venditori ottimisti riescono ad ottenere rispetto ai loro omologhi pessimisti.
Molte Società, enti aziende e compagnie assicurative negli Stati Uniti utilizzano test e questionari per poter disporre di risorse umane e venditori ottimisti, ben sapendo che costoro riusciranno più agevolmente a produrre risultati di successo.

Ecco perché spesso, per raggiungere il successo in una professione non sono indispensabili notevoli bagagli di esperienze, quanto doti di abilità, passione, intelligenza emotiva e ottimismo.
Diventa sempre più importante, in un mercato che muta molto rapidamente e che solo in parte tiene conto dell’esperienza e delle capacità, attingere a queste due formidabili risorse che integrandosi tra di loro portano successi oltre ad un clima positivo ed una maggior soddisfazione nell’affrontare il lavoro.

La psicologia ha affrontato in molti studi i risultati derivati da dall’io cosciente ma troppo pochi all’azione del secondo sul primo, come sostiene Seligman.
In definitiva, riuscendo a portare ed a gestire convenientemente capacità, intelligenza, emozione, ottimismo in una professione, contribuiamo a costruire quella che gli esperti chiamano “alfabetizzazione emozionale”.

Anche nella mia professione di vendita nei settori industriali posso evincere come questo mix rappresenti il vero motore propulsivo che mi permettere di ottenere risultati e vivere serenamente, con benessere, gli aspetti quotidiani dell’attività. Un’ultima considerazione va fatta sul senso di appagamento e di utilità che una professione porta al lavoratore che affronta il lavoro con le caratteristiche sopraevidenziate.

Il senso di utilità che alla sera di ogni giornata lavorativa ci lasciamo alle spalle, cercando di lasciare il lavoro, i colleghi, i superiori con quel Senso di appagamento che la giornata stessa ci ha lasciato; un continuo valore aggiunto e buon umore che riversiamo poi in ambito famigliare, ed un conseguente arricchimento personale e sociale.
Desidero ora terminare con una frase di Leo Buscaglia che mi piace molto :
“Non vi è sentimento più dolce di quello di sentirsi esauti dopo la vittoria, e di essere pronto a ricominciare”

Un saluto a tutti!

A Cura di Giovanni Raimondi,
Autore di “Il Potere dell’Ottimismo”

lunedì 19 gennaio 2009

Autostima? SI , pero' quanto basta.. :)

oggi vi segnalo questo grande articolo.. : www.autostima.net

Per chi esercita la professione della vendita, esiste un’altra trappola mortale per le proprie prestazioni, questa volta legata ad un aspetto che potrebbe essere in parte spiegato con un eccesso di autostima: L’EGOTISMO.

Tecnicamente viene definito come l’assegnare eccessiva importanza a se stessi ed alle proprie esperienze di vita. E’ associato alla vanità ed all’autocentratura. E’ molto pregiudizievole per l’attività di vendita in quanto un classico “sottoprodotto” dell’egotismo è rappresentato da una bassa capacità di ascolto.

L’egotismo ha le basi sulla convinzione che chi ne è affetto sia migliore degli altri, che sia un gradino sopra. In realtà i concetti di inferiorità e superiorità rappresentano una dicotomia creata dall’essere umano.

Non appartengono alle leggi dell’universo e, tenendoli a mente, si rischia di andare incontro a emozioni comunque negative. In aggiunta, la continua critica agli altri (che talvolta deriva da atteggiamenti narcisistici) è una delle cause maggiori di disaccordo tra le persone.

Ci sono alcuni segnali che indicano che si è affetti da questo malessere:
• Pensare ai mendicanti come a esseri inferiori, anziché come a individui bisognosi di amore;
• Avere un vocabolario infarcito di “me” e “io”;
• Pensare sempre e solo al proprio tornaconto;
• Pensare che la perdita degli altri sia il proprio guadagno.

Tutto ciò sfocia in basse attitudini all’ascolto degli altri che, se sono pregiudizievoli per le relazioni quotidiane, nel caso del mestiere della vendita si trasformano in veri e propri assassini di qualunque risultato positivo.

Che fare allora, se si ritiene di avere un atteggiamento egotista?

Una buona cura consiste nel lavorare su se stessi, concentrandosi su come si può contribuire al benessere degli altri prima ancora che al proprio, abituarsi a lasciare spazi di dialogo agli interlocutori anziché monopolizzare la conversazione, focalizzarsi sui bisogni dell’altro anziché sui propri, non ragionare in termini di differenze bensì di uguaglianze, specialmente con i clienti.

A Cura di Cesare D’Ambrosio,
Autore di “Tecniche di Vendita”

Tags: ebook, egotismo, tecniche di vendita

giovedì 15 gennaio 2009

La miglior difesa e' l'attacco?!

oggi vi segnalo questo grande articolo.. : www.autostima.net

Oggigiorno il fattore tempo regola non solo i ritmi di vita ma anche e soprattutto le nostre scelte: in famiglia, nello studio, nel lavoro, nella vita sociale con parenti e amici. Anche la pratica costante di una palestra, comporta un impegno e decisamente occupa del tempo che dobbiamo togliere ad altre attività.

La maggior parte delle persone che decidono, per piacere o per necessità, di imparare a difendersi vorrebbero saper fare tutto e diventare “dei maestri” in poche lezioni… cadendo poi nello sconforto perché, dopo un inizio anche entusiasmante, si rendono conto che c’è tanto da imparare e che il mondo della Difesa Personale è vasto, pieno di soddisfazioni ma anche di fatica e di insidie. A conferma di ciò, i corsi di Autodifesa seri che si trovano sul mercato, approfondiscono alcune aree e si strutturano in piu’ livelli proprio perché differenziano le difficoltà delle tecniche insegnate al grado di abilità e capacità raggiunto dagli allievi.

Ai miei allievi, io suggerisco pero’ delle regole molto semplici che permettono loro di “massimizzare” i risultati e di imparare piu’ rapidamente rispetto alla media ottenendo il massimo rendimento con il minimo sforzo.

La prima regola è quella di iniziare sempre la lezione con entusiasmo e la mente libera da preoccupazioni, pensieri, problemi personali, lavorativi, relazionali… Quando ci si allena, bisogna concentrarsi su quello che si fa, cercando di ascoltare al 100 % le spiegazioni dell’insegnante e di applicare quallo che dice nel modo piu’ giusto e corretto possibile. Questo, tra l’altro, riduce notevolmente il rischio di farsi del male; la maggior parte degli incidenti in palestra durante le lezioni di arti marziali sono causati da disattenzione, stanchezza, poco controllo nell’esercizio, indisposizione fisica momentanea del praticante (mal di testa, articolare…ecc).

La seconda regola da applicare in palestra è quello di cercare di allenarsi con gli allievi piu’ bravi o che hanno piu’ esperienza. Molto si impara vedendo le tecniche fatte bene e “subendo” le stesse tecniche su sè stessi; allenandosi con un praticante avanzato si possono cogliere anche tanti piccoli suggerimenti o consigli che sono frutto della sua esperienza. Nel dubbio comunque fare sempre riferimento al maestro.

Terza regola è quella di non temere di chiedere delle spiegazioni aggiuntive o dei chiarimenti al maestro. Se alla fine della spiegazione del maestro si fanno delle domande pertinenti, si dà la possibilità all’insegnate di essere piu’ preciso ed eventualmente di ribadire il concetto per tutta la classe. Questo rende le lezioni piu’ vive ed interattive; certamente lasciano il segno perché sono piu’ aderenti alle necessità degli allievi.

Quarta regola è quella di immaginare di dover spiegare poi ad un amico quello che si è imparato nella lezione appena svolta. Non necessariamente lo si deve fare realmente; solo il fatto di immaginare di dover poi ripetere le stesse cose, gli stessi gesti, le stesse spiegazioni ad un’altra persona ci mette nello stato psicologico di “assorbire” il massimo delle spiegazioni, mantiene alta l’attenzione e ci suggerisce anche delle domande su eventuali punti o passaggi poco chiari.

Quinta ed ultima regola è quella di trascrivere poi appena possibile, su un quadernino di appunti quello che si è imparato in palestra. Si tratta di appunti personali che possiamo prendere come meglio vogliamo: descrivendo a parole, facendo degli schizzi o dei disegni (per chi è capace di farlo!) e cercando di ricordare e ripetere da soli, immaginando di avere di fronte il compagno di allenamento, i movimenti e le tecniche imparate. Se esiste un libro o un manuale ufficiale che descrive le tecniche che il maestro insegna nelle sue lezioni, è certamente utile per ripassare (quando si hanno 10 minuti di tempo libero) le tecniche viste in palestra.

Proprio pensando anche a queste esigenze nell’e-book “Difesa Personale” edito da Bruno editore sono descritte non solo le tecniche di Difesa Personale ma anche tutta una serie di conoscenze teoriche che aiutano l’allievo a imparare l’Autodifesa velocemente e bene.

Alla fine della lezione poi, fatevi sempre due domande.

La prima: “Durante l’allenamento che ho appena concluso, mi sono divertito?
La seconda: “Cosa posso dire di aver imparato di nuovo, o imparato a fare meglio, grazie a questo allenamento? Dalla risposta che vi date, capite se c’è qualcosa che non va e dove eventualmente state sbagliando; un bravo Maestro vi puo’ aiutare ulteriormente a trovare la giusta soluzione.

A Cura di Alberto Barbieri,
Autore di Difesa Personale”

martedì 13 gennaio 2009

Metodo : Intermarket Analysis

oggi vi segnalo quest'articolo selezionato da : www.autostima.net

Salve cari lettori, oggi vi scrivo il primo articolo dell’anno, e proprio in tale occasione vorrei parlarvi di un argomento totalmente nuovo; si tratta di un’ulteriore analisi, che ha un nome diverso ma che io classifico come strumento macroeconomico: si tratta dell’intermarket analysis.

L’analisi intermarket consiste in uno studio complessivo di tutta la Borsa e del mercato economico in generale. E’ come un’analisi benchmarking, solo che invece di mettere a confronto singoli titoli o indici si mettono a confronto interi mercati. Ad esempio, verificando il semplice andamento del mercato delle valute si può facilmente intuire l’andamento delle commodities, in quanto sono strettamente dipendenti l’uno dall’altro.

Iniziate a capire ora di cosa si tratta? In parole povere il mercato visto in un contesto generale è l’insieme di più mercati inter-operativi, e in quanto tale questi mercati si influenzano a vicenda a seconda del loro andamento. Infatti un mercato in salute conserva sempre un certo equilibrio tra i suoi organi, mentre un mercato in crisi si riconosce dal totale disequilibrio delle parti.

Gli elementi da tenere sempre d’occhio sono:

  1. L’andamento dei tassi di interesse;
  2. Il dollaro USA;
  3. Il mercato delle commodities;
  4. Il mercato obbligazionario;
  5. Il mercato azionario.

Ognuno di questi mercati è strettamente connesso l’uno con l’altro, e l’andamento di uno può influenzare anche drasticamente quello di un altro. L’intermarket analysis fornisce importantissime previsioni, e può permettere all’operatore di intuire preventivamente delle controtendenze importanti. Oltre a ciò l’intermarket analysis può dare degli ottimi segnali di timing sia ad operatori in opzioni, sia ad operatori in azioni.

Si tratta di un’eccellente analisi per capire la logica del mercato e con quale cognizione di causa esso globalmente si muove, perché se pur un individuo è un operatore a breve termine, deve comunque capire cosa sta sotto l’euforia del mercato, altrimenti è come giocare alla cieca, e a dir la verità anche come un dilettante.

Ora ci concentreremo più approfonditamente sui rapporti tra questi mercati e come si influenzano reciprocamente. Io definisco gli amministratori delle banche centrali i sovrani della finanza nazionale, nel caso della Federal Reserve USA i sovrani della finanza mondiale. Ciò perché le banche centrali hanno il potere di variare il tasso di riferimento, che a sua volta influenza i tassi interbancari e i tassi di interesse al pubblico retail.

La variazione dei tassi di interesse ha inevitabilmente un impatto positivo o negativo per il mercato delle valute, e precisamente un aumento dei tassi di interesse secondo la teoria tradizionale (lasciando perdere le teorie dei monetaristi) provoca una diminuzione del potere d’acquisto del dollaro, mentre al contrario una diminuzione dei tassi provoca un aumento del potere d’acquisto del dollaro. Per verificarlo basta prendere in considerazione l’andamento del tasso di riferimento e l’Us Dollar Index oppure il cambio USD/EUR.

A sua volta il dollaro influenza il mercato della Borsa merci. Infatti prendendo in considerazione ad esempio l’indice della Goldman Sachs, ossia il Goldman Sachs Commodity Index, che raggruppa un totale di 22 merci, quest’ultimo si muoverà nella direzione opposta a quella dell’Us Dollar index. Così ad un aumento del potere d’acquisto del dollaro corrisponde un indebolimento del mercato delle commodities, mentre ad una diminuzione del potere d’acquisto del dollaro corrisponde un rafforzamento del mercato delle commodities.

A sua volta il mercato delle commodities influenza in maniera considerevole il mercato finanziario, infatti esiste una stretta relazione tra Borsa merci e Borsa valori. Le commodities hanno un’influenza particolare sul mercato obbligazionario, infatti un aumento delle commodities comporta un indebolimento del mercato obbligazionario. Per verificarlo basta confrontare (benchmarking) sempre l’indice della Goldman Sachs riferito alle commodities con i buoni ordinari del tesoro, i Treasurys Bonds a 10 anni sono più che adeguati.

Per quanto concerne il mercato azionario occorre fare un frazionamento intra-market tra settori ciclici e non ciclici o difensivi. Infatti i settori ciclici come i finanziari o gli industriali, si muovono parallelamente al mercato obbligazionario e specularmente a quello delle commodities, basta confrontare il Goldman Sachs Commodity Index ed il Dow Jones Average Industrial. Mentre i settori difensivi, i produttori di beni primari per intenderci (ad esempio gli energetici), ad un aumento delle commodities reagiscono positivamente aumentando anch’essi la loro quotazione.

Questi sono gli aspetti generali dell’intermarket analysis, essa può davvero dare una visione chiarissima del mercato e del suo andamento futuro. Questa tipologia di analisi deve essere utilizzata almeno una volta al mese da qualunque operatore di Borsa, e cioè sia da operatori in opzioni, che in futures, che in azioni ed ETF, e anche e soprattutto da investitori in mutual funds (fondi comuni) ed indici.

A Cura di Giovanni Romano,
Autore di “Il professionista delle opzioni



sabato 10 gennaio 2009

La paura di non FARCELA

oggi volevo segnalarvi questo articolo preso dal sito : www.autostima.net

Una delle dinamiche più frequenti che si riscontrano nei venditori, direttamente collegata con la mancanza di autostima è il cosiddetto timore del fallimento.

Il fallimento (inteso come il non raggiungimento degli obiettivi che ci si era prefissi) è sicuramente una pillola amara da deglutire, tuttavia ogni persona deve fallire, ad un certo punto della propria vita, per apprendere qualcosa di nuovo.

La cosa importante non è il fatto che l'individuo abbia fallito, bensi' la maniera con la quale ha accettato e metabolizzato il fallimento stesso. Un individuo può permettere a se stesso di sentirsi distrutto dal fallimento, oppure usarlo per rinforzare le proprie abilità e determinazione a raggiungere mete ancora più elevate.

Chi teme il fallimento dovrebbe ricordare che le persone di maggior successo al mondo hanno spesso dovuto fallire molte volte, nel corso della loro vita.
Tuttavia, cosa ha fatto la differenza è stato la loro volontà di imparare dagli errori commessi e utilizzarli sotto forma di apprendimento, per raggiungere il successo.

Il timore del fallimento crea ansia, e ingigantisce l'eventuale problema.
Un venditore con il timore di fallire può diventare troppo competitivo o peggio, aggressivo, in quanto inizia a vedere ogni cliente come una potenziale trappola. Ciò sottrae emozioni positive ad un'attività che, di per sè (almeno per chi la ama) è gioiosa e divertente.

Inoltre il timore del fallimento rende nervoso ed ansioso il venditore stesso, e diventa un ostacolatore di prestazioni elevate, rendendo il professionista erratico ed animato da un basso livello di energia.
Per vincere questo comportamento fortemente autolimitante, il primo passo è accettare le proprie imperfezioni.

Nessuno è perfetto e ogni persona, amando se stessa e gli altri, dovrebbe tollerare le cadute di tono in una determinata occasione, per usarle come trampolino di lancio (modificando il proprio comportamento) nell'occasione successiva.

E in tutti i casi, ricordare sempre che il fallimento è solo un successo (spesso ancora più grande) rimandato.

A Cura di Cesare D’Ambrosio,
Autore di “Tecniche di Vendita”

articolo preso dal sito di Giacomo Bruno : www.autostima.net

venerdì 9 gennaio 2009

Guardare sempre AVANTII..

dal sito di Giacomo Bruno.. www.autostima.net

Il 2008 è terminato, ormai fa parte del passato. Affermano che gli anni bisestili siano particolari, e con molta onestà mi ricorderò di questo 2008, che per tanti versi è stato infausto. Anche se l’anno che se n’è andato qualcosa di buono me lo ha comunque portato: mi ha permesso di pubblicare Penso Positivo e di conoscere persone splendide come Giacomo Bruno e Sua moglie Viviana Grunert.
L’esperienza m’insegna che in ogni cosa brutta, in ogni cosa negativa esiste sempre un lato positivo, un lato che, analizzandolo bene, può tornarmi utile. Sono convinto che così come lo è stato per me, anche a Te il 2008 ha insegnato qualcosa. Quindi: sii fiducioso, prendi tutti gli insegnamenti che hai ricevuto e guarda avanti con fiducia l’anno che verrà.
Non Ti nascondo che il 2008 è stato un anno terribile per me sotto molti punti di vista e dato che sono una persona positiva, evito di piangermi addosso e di fare l’elenco delle cose negative. Con franchezza non ricordavo un anno simile, un anno così brutto.
Forse anche Tu, leggendo queste parole, stai pensando la stessa cosa, che anche per Te è stato difficile. Bene, allora insieme, io e Te, mettiamolo alle spalle. Mettiamo questo 2008 in un sacco e buttiamolo in fondo al mare.
Fatto? Ottimo lavoro. Adesso voglio svelarti un segreto, come faremo io e Te a superare ogni problema di slancio, a riprenderci la serenità che entrambi meritiamo.
Pronto per le parole magiche? Eccole: TENACIA e AZIONE.
La tenacia ci permetterà di battere tutte le avversità del mondo. Posso garantirti che non esistono problemi che non possano essere superati con la tenacia e la perseveranza, che poi, sono le caratteristiche tipiche della persona di successo.
La tenacia nel perseverare, nel fare le cose, nel rialzarsi e andare avanti, ci permetterà di scalare la montagna dei problemi e di avvicinarci agli obiettivi che, nel frattempo, ci saremo prefissi. Continua ad insistere, nulla al mondo può sostituire la perseveranza.
Ricorda che la Tua perseveranza è la capacità di insistere, di rimanere fedele ad un obiettivo, alla Tua idea, al compito che devi portare a termine nonostante la via sia piena di ostacoli e che tutti quelli intorno a Te cerchino di sabotarti. Sii tenace e continua a perseverare, l’uomo della vendita sa che dopo molti no arriva sempre il primo sì. Accadrà la stessa cosa anche a Te.
A dodici anni Thomas Alva Edison iniziò a vendere giornali alla stazione, a quindici si guadagnava da vivere come operatore del telegrafo. Nel tempo libero studiava e preparava i suoi esperimenti. Fallì la bellezza di 10 mila volte prima di perfezionare la lampadina elettrica. Ma continuò a provare e a riprovare, sino a diventare il geniale inventore che entrambi conosciamo.
Se la tenacia e la perseveranza ci permetteranno di scalare la montagna dei problemi che abbiamo, compiere piccole AZIONI ogni giorno ci permetterà di avvicinarci alle cose che desideriamo, agli obiettivi che abbiamo, ai sogni che vogliamo realizzare.
Puoi desiderare tutte le cose che Vuoi, ma se non compi ogni giorno dei piccoli tentativi per averle, probabilmente resteranno dove sono e Tu continuerai a “desiderarle” per il resto della Tua vita. La cosa più importante che abbia imparato nella mia vita è AGIRE.
Facci caso: i vincenti, le persone di successo, compiono delle piccole azioni ogni giorno. Non si arrendono se non ottengono subito dei risultati, perseverano ed agiscono di nuovo. Vanno avanti, azione dopo azione.
Pensa ad Abramo Lincoln, era un uomo che aveva conosciuto tutta una serie di insuccessi, eppure non smise mai di “crederci”, sino a diventare uno dei Presidenti degli Stati Uniti più importanti di tutta la storia.
Sia Edison sia Lincoln avevano una scarsissima istruzione formale, eppure quello che per molti poteva essere considerato un ostacolo, loro lo fecero diventare uno stimolo, studiando e acculturandosi da autodidatti. Anziché piegarsi ai problemi, hanno agito e letto prima un libro, poi un secondo, poi un terzo e poi, un quarto, un quinto…
Insomma, se io e Te vogliamo essere delle persone di Successo dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare. Quindi, sii fiducioso e guarda sempre avanti. IL 2009 è appena cominciato e scommetto che ci aspettano tante di quelle cose belle che neppure immagini.
Come diceva il grande Napoleon Hill, “le preoccupazioni di oggi possono diventare le esperienze inestimabili di domani”.
Che il 2009 possa riservarti tutte le cose belle che desideri. Naturalmente, devi guadagnartele con le parole magiche: Tenacia e Azione. Lasciami un commento al post.
2 Gennaio 2009
A Cura di Giancarlo ForneiFormatore Motivazionale & Mental Coach,“Che aiuta le persone in 5 passi”Autore di “Penso Positivo" : http://www.autostima.net/shopping/prodotto.php?id_prodotto=132&pp=82554

dal sito di Giacomo Bruno www.autostima.net

tutti 10 a scuola? Basta stare attenti in classe!

dal sito di Giacomo Bruno : http://www.autostima.net/?pp=82554

Buon 2009 a tutti!!! Purtroppo le ferie stanno finendo e presto si tornerà a lavoro: e pensare che mi stavo abituando ad alzarmi tardi senza la preoccupazione della scuola! Ma c’è poco da lamentarsi e, siccome non si può evitare il rientro, cerchiamo almeno di ricominciare al meglio.
Ecco quindi qualche dritta per incrementare notevolmente i risultati scolastici. A dir la verità non c’è alcun segreto per andare bene a scuola, basta solo impegnarsi seriamente. Basta veramente poco per ottenere ottimi risultati: cose banali che tutti sanno, ma che, stranamente, in pochi applicano. Ve lo posso garantire: durante le ore di lezione in pochi sono attenti, mentre la maggior parte delle persone parla o ha la testa fra le nuvole.
Come si possono ottenere risultati così? La cosa più importante da fare è stare attenti e prendere appunti: cosa ovvia (di certo non c’era bisogno che lo dicessi io), ma perché nessuno la fa? Vi garantisco che, stando attenti in classe e prendendo appunti, a casa dovrete fare la metà del lavoro e questo significa più tempo libero e meno stress (oltre che maggior rendimento).
Se stai attento durante la lezione, avrai già fatto metà lavoro. Prendere gli appunti è forse la cosa più importante in assoluto da fare. Cerca di prendere appunti su tutto quello che dice l’insegnante. Di solito, infatti, l’insegnante ti dirà le cose che vorrà sentirsi dire all’interrogazione. Avere degli appunti è un ottimo strumento di confronto con il libro: potrai integrare, sintetizzare e confrontare. In poche parole avrai la spiegazione dell’insegnante a portata di mano. Potrai vedere su quali parti del libro dovrai concentrarti e quali puoi saltare e tante altre cose.
Inoltre, nelle spiegazioni gli insegnanti aggiungono un sacco di “chicche”, ovvero notizie e curiosità che hanno accumulato nel corso dei loro studi. Tutte cose che nel libro non ci sono, ma che sono lo stesso importanti e utili e che, inoltre, soddisferanno la vostra curiosità. Inoltre gli insegnanti apprezzeranno molto che integriate queste “chicche” nell’esposizione dell’argomento durante l’interrogazione.
Ti garantisco che, dopo che avrai preso appunti durante la lezione, saprai già abbastanza bene l’argomento; avrai già fatto la maggior parte del lavoro.
Avrai bisogno di molta esercitazione prima di riuscire ad avere degli appunti veramente completi. Se inizialmente non riesci a seguire questi ritmi, chiedi all’insegnante di fermarsi un attimo e di riprendere un concetto che non hai sentito, che non hai fatto in tempo a scrivere o che non hai capito.
Ascolta bene la spiegazione e prendi dei rapidi appunti che siano il più completi possibile. Scrivili sotto forma di “Mappe Concettuali”. Scrivi tante piccole frasi collegate da varie frecce: parole, nomi, frasi…scrivi tutto. Cerca di non perdere niente della lezione. Alla fine ti ritroverai con 5 pagine piene di schemi che a qualunque persona saranno incomprensibili; l’importante è che tu li capisca. Se io avessi scritto la stessa identica pagina, tu non avresti capito niente.
Allora come fai a capire questi schemi apparentemente incomprensibili? Semplice: sei stato attento alla lezione e te la ricordi bene; conosci già l’argomento. Inoltre il fatto che tu abbia preso appunti ti è stato da stimolo a stare attento e capire. Hai già fatto metà del lavoro. Gli appunti non potranno mai essere ordinati e perfetti; vanno presi molto velocemente e vi garantisco che vi faranno male le mani dopo. Ognuno ha la sua tecnica ed il modo in cui prendo appunti io sarà del tutto diverso dal tuo. Ognuno sarà in grado di capire solo i propri appunti perché è stato attento durante la lezione.
Come deve essere il tuo atteggiamento in classe? Devi essere attivo e partecipare alla lezione. Discuti, chiedi, parla con l’insegnante. Cerca di strappare dalla sua bocca quante più cose possibili in modo da saziare la tua sete di conoscenza. Fai domande, chiedi precisazioni, partecipa. Però ci sono anche i momenti in cui devi stare zitto e ascoltare: sennò darai solo fastidio all’insegnante interrompendolo in continuazione.
Inoltre le spiegazioni degli insegnanti sono complete e semplificano molto quello che c’è nel libro; argomenti che nel libro risultano molto complicati, saranno spiegati in maniera più semplice dall’insegnante. Inoltre potrai chiedere tutte le spiegazioni che vorrai. Se c’è un argomento che è molto complicato e poco importante, sarà l’insegnante a consigliarti di saltarlo; ti dirà cosa studiare con più attenzione e cosa tralasciare.
Se seguirai tutti questi consigli, ti assicuro che avrai dei voti molto alti e che ti appassionerai a ciò che studi. In classe chiederai spiegazioni e approfondimenti poiché sarai mosso dalla sete di conoscenza. Basta davvero poco per ottenere di più. Se però aspiri a risultati ancora migliori esistono diverse tecniche di memorizzazione e concentrazione che ti potranno aiutare. La cosa più importante è riuscire ad elaborare un metodo di studio efficace e personale. Vi lascio augurandovi ancora un felice 2009!!

dal sito di Giacomo Bruno : http://www.autostima.net/?pp=82554

Rimettersi in forma dopo le feste..

dal sito di Giacomo Bruno : http://www.autostima.net/?pp=82554

Dopo le grandi abbuffate delle feste è d’obbligo rimettersi rapidamente in forma.
Quanti in questo periodo con pranzi da parenti e cenoni si sentono appesantiti? Penso in molti, e allora vi voglio dare due dritte su come comportarvi in modo corretto per ritornare rapidamente in forma.
Ecco i punti che non dovrete trascurare:
Alimentazione “pulita” ed equilibrata: eliminate tutti i cibi schifezza dalla vostra casa, e se avete ancora dei panettoni dateli via. Mangiate 5 pasti al giorno prediligendo verdure e frutta, ideali per disintossicare e alleggerire il lavoro di reni e fegato. Limitate l’assunzione di pane, pasta e dolci. Bevete molto e più volte durante la giornata, anche lontano dai pasti. Assumete almeno due porzioni di secondo al giorno. A colazione via libera a spremute e frutta fresca di stagione.
Riducete lo stress e datevi degli orari regolari: cercate di programmare i pasti ad orari precisi del giorno e non saltateli. Non è saltando i pasti che si dimagrisce! Eliminate tutte le cause di stress. Lo stress influenza molto il buon funzionamento dell’organismo. Lo stress, incrementa infatti la produzione di cortisolo che si traduce in una maggior facilità di accumulo di grasso. Dormite almeno 8 ore per notte, il modo migliore per recuperare gli allenamenti, ridurre lo stress, e produrre le giuste quantità di ormoni per catabolizzare i grassi in eccesso.
Praticate attività fisica in modo regolare: se sotto le feste siete stati impegnati e non avete avuto tempo per voi, adesso non lo potete più fare! E’ ora di prendervi cura del vostro corpo. Decidete voi: andate da un personal trainer, andate a correre nel parco sotto casa, andate a nuotare…ma fate muovere il vostro corpo! E se volete abbinare i benefici di tutte queste attività in una sola allora allenatevi comodamente a casa vostra con i Kettlebells. I Kettlebells vi permetteranno di tonificare i muscoli con lavori di potenziamento muscolare e nelle stesso tempo lavorando con dei circuiti farete il miglior allenamento cardiovascolare di sempre. I kettlebells sono fra le attività fisiche che permettono il maggior consumo calorico, pensate che in un’ora potrete consumare fino a 1500kcal. Allenatevi almeno un ora per due volte alla settimane.
Questo è tutto ciò che dovete fare per rimettervi in forma. Buon allenamento.

dal sito di Giacomo Bruno : http://www.autostima.net/?pp=82554

info Click-ebook

Buongiorno oggi voglio segnalarvi questo articolo tratto dal blog di Giacomo Bruno :

Il 3 novembre, alle 2:00 del mattino, al comando del generale Hermann Kanzler, l’esercito del Papa e le truppe regolari francesi del generale de Polhes uscirono da Roma in ordine di marcia verso le posizioni garibaldine a Monterotondo.
Garibaldi disponeva di truppe più numerose, erano state costituite sei brigate, ognuna composta da tre o quattro battaglioni, guidate rispettivamente dal Salomone, dal colonnello Frigyesi, dal maggiore Valanzia, dal maggiore Achille Cantoni, dal Paggi, e dal colonnello Elia.
Si aggiungeva uno squadrone di Guide a Cavallo, forte di circa 100 unità, guidato da Ricciotti Garibaldi ed una singola batteria con quattro cannoni. L’armamento era costituito, per due terzi da fucili ad avancarica e per un terzo, addirittura, da moschetti a percussione, metà degli effettivi erano veterani.L’esercito papalino era composto da circa 3000 uomini, oltre ai circa 2500 del corpo di spedizione francese, truppe regolari.Le truppe papaline erano meno motivate e meno numerose di quelle di Garibaldi, e le truppe di Garibaldi erano guidate dal migliore Generale del mondo.Altre volte Garibaldi aveva vinto battaglie nelle quali aveva a disposizione meno uomini degli avversari, ora invece si trovava lui in una posizione di superiorità, l’esito della battaglia era scontato, Roma sembrava una facile preda.Invece cosa successe?Al termine della giornata i franco-pontifici avevano registrato 32 morti e 140 feriti. I garibaldini 150 morti e 220 feriti.Garibaldi stesso fu ferito e dovette fugggire.
Ma come è stato possibile che delle truppe inferiori dal punto di vista numerico e meno motivate, guidati da generali incapaci, erano riusciti a sconfiggere le truppe di Garibaldi soldati eccezionali e motivati guidati da un eroe che conosceva tutte le tattiche e le strategie militari, Garibaldi era un vero genio dell’arte della guerra.Ma come era potuto accadere?Semplice, le truppi francesi e papali erano equipaggiato con il nuovo fucile Chassepot modello 1866, a retrocarica, munito di un otturatore e caricato a cartuccia: esso permettevano di caricare sino a 12 colpi al minuto, mentre i fucili delle truppe di Garibaldi riuscivano a sparare a mala pena due colpi a minuto.Il 6 novembre i vincitori rientrarono in Roma per la sfilata trionfale la folla li acclamava come i veri vincitori della giornata e gridava «viva la Francia».Storia interessante ma cosa centra con il sistema delle affiliazioni su internet e con la vendita degli ebook?E’ presto detto, questo episodio storico ha suscitato in me una riflessione, oggi migliaia di persone guadagnano attraverso il sistema delle affiliazioni, tutti conoscono le stesse strategie e chi più o meno hanno le stesse competenze, e come se fossero generali tutti egualmente bravi, tutti dei novelli Garibaldi.Allora mi sono chiesto cosa può fare oggi veramente la differenza? La risposta è semplice, avere a propria disposizione dei fucili Chassepot modello 1866, ovvero avere a propria disposizione una tecnologia superiore.
Oggi la differenza che fa la differenza, è avere uno strumento tecnico superiore rispetto a quelli che hanno disposizione gli altri.In questo modo anche i più abili nel web-marketing possono poco, davanti a chi a disposizione degli strumenti più avanzati dal punto di vista tecnologico.
Da questa riflessione è nato http://www.click-ebook.com/, Click-ebook.com è un motore di ricerca per ebook che sono venduti attraverso un programma di affiliazione.
Click-ebook.com presenta due vantaggi, permette a chi ha la necessità di acquistare un ebook su un determinato argomento di trovarlo con un click, anzi di trovarli perchè click-ebook ti propone tutti gli ebook su quel determinato argomento.
L’altro vantaggio è che permette di aumentare in maniera straordinaria i propri guadagni a chi promuove la vendita di ebook con il sistema di affiliazioni.
Come?Semplice invece di pubblicizzare un unico ebook alla volta, basta pubblicizzare http://www.click-ebook.com/. In questo modo su pubblicizzano oltre 8934 contemporaneamente. Quando una persona acquisterà un ebook guadagnerai indipendentemente dalla sua scelta.
Sarà come avere a disposizione un fucile Chassepot modello 1866 un fucile che spara 8934 colpi al minuto, mentre i fucili degli altri sparano appena due colpi a minuto.
A Cura di Igino di Pietra,Autore di “Investire in Aste Immobiliari”, di “Immobili Prima dell’Asta” e di “La Mente dei Ricchi”
PS: questo NON è un servizio della Bruno Editore, non ha nulla a che fare con il Club Affiliati Italiani. E’ un servizio per pubblicizzare 8.934 ebook pubblicati nel mondo (tra cui ovviamente anche quelli di Bruno Editore).

dal sito di Giacomo Bruno :http://www.autostima.net/?pp=82554