giovedì 28 maggio 2009

Come scrivere un OTTIMO CV

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Su come si scrive un curriculum efficace e i modi migliori per divulgarlo si è scritto tanto, si scrive tanto e si scriverà ancora di più in futuro.

Si scrive sempre di più perché le persone cambiano giorno dopo giorno, le idee per migliorare e accattivarsi la simpatia del selezionatore vengono in mente in momenti inaspettati.
Nel mio Book ho inserito le mie personali e considerazioni in merito, ho illustrato i paragrafi del Curriculum come lo intendo io.

Senza entrare nel merito dei contenuti, la mia idea è quella che un curriculum deve essere professionale, ma allo stesso “stuzzicante” per il selezionatore affinchè una vocina gli faccia dire:

“Però!! Voglio conoscere personalmente questa persona”.

Far dire una frase del genere al selezionatore vuol dire ipotecare un buon risultato in sede di colloquio.
Ma come si può invogliare il futuro datore di lavoro a farci convocare per un colloquio?
Di modi ne ho sentito tanti, uno in particolare mi ha colpito.

Gira una leggenda dalle mie parti, come tutte le leggende metropolitane può essere vera come falsa.
Ma questa è talmente paradossale che potrebbe anche esserlo o quanto meno verosimile.
Tempo fa mi hanno raccontato di un ragazzo appassionato di motori che voleva a tutti i costi lavorare in una casa automobilistica, a me dissero trattarsi della FIAT.
La sua passione era talmente forte che il pensiero fisso lo consumava sia fisicamente sia mentalmente.
Ha inviato un curriculum, composto soltanto da una sola pagina con i seguenti dati:

* Nome
* Cognome
* Indirizzo
* Telefono
* Segno Zodiacale

Niente di più niente di meno.

Sembrerebbe, dalla leggenda, che questo ragazzo sia stato convocato e che il selezionatore con segno zodiacale compatibile col suo lo abbia raccomandato per l’assunzione.
Ci si può credere o meno, io personalmente non ci credo, ma sono convinto (se fosse vera la storia) che il coraggio di aver inviato quel curriculum abbia premiato quella persona.

Oggi i modi per accattivarsi l’attenzione dei selezionatori o datori di lavoro devono per forza essere più incisivi.
A me ne è venuto in mente uno proprio in questi giorni.
Ho avuto il piacere di conoscere una persona non Italiana (ex URSS) che studia e parla l’Italiano e per curiosità ho letto il suo Curriculum.
La prima cosa che mi è saltata agli occhi è che ha indicato lo stato civile e lo stato di salute.

A me personalmente non è mai capitato di vedere indicato lo stato civile nei C.V. tanto meno lo stato di salute.
Mi è stato spiegato che lo stato civile lo indicano prevalentemente le Donne, in quanto può incidere sulla selezione, in sostanza una donna single ha più probabilità di essere assunta rispetto ad una sposata.

Lo stato di salute invece serve per far vedere al futuro datore di lavoro che il lavoratore gode di buona salute e che non si assenterà per malattia.
A me come a tutti voi verrà da pensare che anche se uno gode di ottima salute può assentarsi senza problemi, è sufficiente un certificato medico e il gioco è fatto.

Qui nasce la mia idea, come le altre mie idee indicate nel book può suonare strana e aspetto le vostre opinioni in merito.
Anziché indicare lo stato di salute, indicherei la percentuale di assenza per malattia nell’ultimo anno lavorativo.
Naturalmente lo indicherei solo perché ho una percentuale bassa, molto bassa.

Mi spiego meglio:
nel 2008 ho lavorato per 225 giorni, dal conteggio ho eliminato i giorni di ferie estivi e natalizi, e mi sono assentato per malattia solo 3 giorni e in tutto l’anno ho chiesto 5 gg di permesso.

3/225*100=1.33333%
Assenze per malattia 1,33% su 225 giorni lavorativi annui.
5/225*100=2.22222%
Assenze per permessi 2,22%. su 225 giorni lavorativi annui

I giorni di permesso li ho inseriti solo per confrontare i numeri, naturalmente in un curriculum non li inserirei mai.
Mentre inserirei la percentuale delle assenze per malattia in funzione dei giorni lavorati, specialmente se la % è bassa e non supera il 2%-3%, più o meno equivalgono a 6 gg lavorativi su 225 gg.

Credo che sia un indicatore più facile da comprendere in quanto rapportato ad un numero reale e oggettivo, a me può dire poco il fatto che uno stia bene e che goda di ottima salute.
Ma se mi indica quante volte si è assentato allora il discorso cambia.

La scelta di indicare questo dato è un fatto personale che deve essere valutato con attenzione, personalmente sono convinto che se un candidato dovesse decidere di scriverlo deve assumersene tutte le responsabilità del caso indicando opportunamente la liberatoria per la privacy.

Sono curioso di sapere cosa ne pensate, voi inserireste un dato simile nel vostro curriculum?

Ciao!!

A Cura di Claudio Casula,
Autore di “Trovare Lavoro in Azienda”

lunedì 25 maggio 2009

Storia di un autore

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Ciao, ormai è trascorso un anno dalla pubblicazione del mio primo e-Book con la Bruno Editore e voglio condividere con te alcuni risultati e un pezzetto di esperienza con il primo vero Editore On-line ;-)

Come prima cosa voglio sottolineare la grandissima professionalità di tutto lo Staff della BE (Bruno Editore) e quella dei miei colleghi autori che ho avuto l’ onore di conoscere personalmente all’evento dedicato al Club Autori Italiani dell’anno passato (il presupposto qui, è che ce ne sarà un altro ;-)).

Devo ammettere di essere stato scettico, infatti prima di proporre il mio lavoro alla BE ho avuto più di un ripensamento. Infatti Rilassamento Dinamico è il frutto di anni di appunti e bozze di corsi, condensati e non volevo darlo nelle mani del “primo che passa” ;-)

Alla fine mi sono deciso e ho inviato la mia richiesta alla BE… già da subito, all’arrivo del contratto mi sono reso conto di quanto il tutto fosse gestito in modo professionale e serio…

Nel giro di qualche mese dalla pubblicazione del libro mi chiama un signore: “buon giorno è il dott. Romagnoli?” Gennaro: “Si chi parla?”"

“…mi chiamo Carmelo ho letto il suo libro e devo farle i miei complimenti. Sono anni che studio questa materia e voglio invitarla qui in Sicilia per tenere un corso…”

Chiaramente gli ho detto di si… e questa è stata solo una delle possibilità che mi ha dato pubblicare con la BE. Infatti già da tempo coltivavo il mio piccolo blog, essendo completamente innamorato della psicologia e dello sviluppo personale… l’ho sempre fatto con amore ma con pochi risultati…

ma dopo la pubblicazione… anche grazie alla possibilità che hanno gli autori di pubblicare i propri articoli qui sul blog di Giacomo Bruno… Il mio “piccolo giornale on-line” ha iniziato a decollare e soprattutto a portare nuovo lavoro alla mia attività professionale.

Adoro la psicologia ed il miglioramento personale e da sempre amo scrivere e “parlare” delle mie passioni.

Gli ebook e in generale il web danno la possibilità a professionisti come me di poter esprimere le proprie conoscenze in modo accessibile. Non so se hai presente che genere di “sbattimento” ci vuole per pubblicare un libro in settore specifico :-)

Insomma, ho scritto Rilassamento Dinamico che alla fine ha portato per me, e per chi mi segue, un costante sviluppo personale, professionale e finanziario… Che, guarda caso, sono le 3 della BE!

Concludendo: consiglio a tutti i professionisti che hanno, magari speso centinaia di migliaia di euro in formazione e in auto-promozione…di condividere la loro conoscenza utilizzando il miglior “canale promozionale” in Italia… la Bruno Editore.

A Cura di Gennaro Romagnoli,
Autore di “Rilassamento Dinamico”

giovedì 21 maggio 2009

Leader si nasce o si diventa?

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Durante la mia attività, ho conosciuto molti giovani manager portati a credere che la leadership è una cosa che ti porti dietro dalla nascita. Una dote naturale. Se ce l’hai, allora sei un leader, se non ce l’hai, allora fai parte della massa che non lo potrà mai diventare. A questi giovani ho sempre risposto: “Tuto ciò non è assolutamente vero. In base alla mia esperienza, la leadership si può imparare e sviluppare. Come? Studiando le caratteristiche dei leader di successo, applicandole e ripetendole sino a che non faranno parte del tuo modo di essere.”

Mentre scrivo questa frase mi torna in mente il ricordo di quando, dopo gli studi, sono entrato nel mondo del lavoro e ho visto alcuni manager che avevano un comportamento, un modo di parlare che faceva sì che le persone eseguivano tutto ciò che gli veniva chiesto. In quei momenti pensavo che non sarei mai stato in grado di fare come loro. Poi ho avuto la possibilità di collaborare con uno di questi manager e ho iniziato a comprendere il loro modo di pensare e di fare. Nel tempo, più mettevo in pratica quello che imparavo, più migliorava la mia capacità di gestire le persone.

Cosa voglio dire con questa mia testimonianza?

Tutti possono diventare leader. Imparare dagli uomini di successo che ci sono intorno e mettere in pratica il loro modo di fare è la strada giusta per arrivare ad essere dei leader. L’importante è ricordarsi sempre che un leader viene seguito non perché ha il potere ma perché gode della fiducia degli altri.

Anonimo. Un buon leader aspira ad essere un esempio più che un eroe.

Un buon leader ha chiara una cosa: non può perdere la sua carica positiva. Se quando un leader si presenta sul posto di lavoro non è sereno, è arrabbiato con qualcuno o per qualcosa, allora perde la sua capacità di prendere le giuste decisioni. Le persone si accorgono di questo stato d’animo e perdono la loro allegria.

Se invece il leader è una persona sempre positiva, allora le persone lavorano con piacere e sembra quasi che si divertano. Immagino già che qualcuno potrà non essere d’accordo con questa mia affermazione. Eppure posso tstimoniare che ogni volta che mi sono trovato in presenza di leader allegri, il successo dell’azienda dipendeva in gran parte da questa caratteristica delle persone.

A cura di Chiarissimo Colacci
Autore di “L’impresa Efficiente” e “Il Team Vincente”

Tags: ebook, impresa efficiente, leader, team, vincente

lunedì 18 maggio 2009

Benessere fisico mentale e spirituale

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Mercoledì 13 Maggio finalmente uscirà il mio primo ebook pubblicato da Bruno Editore: la Ruota del Benessere: i segreti per ottenere benessere equilibrando Corpo, Mente e Spirito.
Per chi ancora non mi conosce - non solo come Autore - voglio innanzitutto presentarmi: mi chiamo Stefano e dei 32 anni ben portati ne ho dedicati la metà allo studio e la pratica di arti orientali. Dapprima col Karate e in seguito con l’Aikido e il Bushido, grazie al quale ho fondato la scuola BSGT, ho imparato a conoscermi in profondità, a capire meglio il mio carattere migliorandolo in continuazione, ho imparato ad aprire la mente verso nuovi orizzonti, ho capito come sorridere e ascoltare le persone è fondamentale per essere veri e propri leader, ovvero esempi di vita felice.
E la ciliegina sulla torta è arrivata lo scorso anno, quando nella ricerca di corsi per migliorare la comunicazione con gli altri, mi sono imbattuto quasi per caso con la PNL. Uno dei primi siti che ho visitato è stato proprio questo della Bruno Editore.

Tempo qualche mese di studi personali, mappe mentali, seminari introduttivi e voilà, eccomi qua con uno dei primi obiettivi del 2009 che si realizza: pubblicare un Ebook! Fantastico, non credi? Per me lo è di certo e se anche tu vorrai condividere con me la gioia di questo ennesimo successo, mi auguro tu possa trovare il tempo di leggere l’introduzione e il primo capitolo (tanto è gratis)
Ma torniamo all’Ebook, un manuale scritto con tutta la “passione” di chi desidera trasmettere strategie ed esercizi frutto di anni di esperienza e specializzazioni, in svariati campi legati al benessere: dallo sport alle arti marziali, dalla meditazione agli esercizi di respirazione, dal dare e ricevere Reiki alla consapevolezza spirituale che molte persone ricercano nella vita terrena.
Nella mia intensa attività di insegnante e praticante, ho avuto la possibilità di sperimentare diversi metodi, tutti validi ed efficaci ma applicabili spesso con tempistiche diverse.

Questa guida, attraverso programmi mirati, condensa le soddisfazioni e gli ottimi risultati ottenuti sia a livello personale sia collettivo, esercizi adatti a chiunque si avvicina o già in parte conosce la meditazione, il rilassamento, l’uso del respiro o il Reiki.
Nella società moderna è molto importante trovare il tempo necessario per voler bene al proprio corpo, ma è altresì importante prestare attenzione allo stress mentale generato dalle molteplici attività e ostacoli in cui possiamo imbatterci nella vita quotidiana. In ultima analisi alcuni spunti di riflessione e semplici esercizi, dettagliati nei report allegati all’Ebook, ti saranno molto utili per concentrarti sulle potenzialità degli stati d’animo e comprendere meglio il tuo cammino spirituale.
Per concludere questo post, a chi è destinato questo Ebook? A tutti, ovvio! Ho scritto La Ruota del Benessere per:

* chi vuole migliorare il proprio stato psico-fisico (e chi non lo vorrebbe?)
* stare bene con gli altri ma in primis con se stessi (e chi non lo vorrebbe?)
* coloro che già praticano discipline orientali e vogliono arricchirsi grazie a una visione nuova
* chi sa già che i meravigliosi principi della PNL si sposano con qualsiasi aspetto della vita…

Cosa stai aspettando? L’uscita dell’ebook mi auguro A domani allora!

A Cura di Stefano Bresciani,
Autore di “La Ruota del Benessere”

giovedì 14 maggio 2009

Dire NO

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Katia è una giovane donna di 37 anni. Ha passato gli ultimi sei, ad assecondare il suo ex marito in ogni cosa che lui voleva.

Lui invitava degli amici a cena senza preavviso e lei… cucinava in silenzio. Lui andava la domenica pomeriggio a vedere la partita e lei… restava in casa da sola.

Lui voleva fare l’amore (meglio dire, soddisfare le sue esigenze sessuali) e lei… era sempre disponibile. Lui ordinava e lei… sempre ad ubbidire.

Questa storia Ti assomiglia? Ti è familiare? Allora fai anche Tu come Katia, impara a dire di NO!

Ho conosciuto Katia circa otto mesi fa, ad una delle mie conferenze. Ricordo che quel giorno si avvicinò a me in maniera timida, con fare molto riservato.

Nei giorni successivi alla conferenza prendemmo un caffè insieme e in quel contesto Katia mi raccontò la Sua storia. La solita brutta storia, che ho già sentito decine e decine di volte, da donne di estrazione sociale diversa, età diversa, belle o brutte, ricche o povere.

Cambia il contesto e la storia resta la stessa: donne che non hanno il coraggio di ribellarsi ad uomini autoritari, egoisti, in qualche caso anche violenti.

Pensava di non meritare di poter avere una vita migliore, era senza autostima e quelle poche volte in cui tentava di ribellarsi, il marito non perdeva occasione per farla sentire una persona egoista.

Chiesi a Katia se conoscesse il potere magico della parola “No”. Nelle tre successive sessioni di coaching Le insegnai a pronunciarla con disinvoltura. Facendo in modo che per la prima volta, in sei anni di matrimonio, riuscisse a dire NO a Suo marito.

Da quel giorno Katia ha imparato che il NO, indipendentemente dal significato semantico del termine, è la parola più potente e positiva che esista.

Paradossalmente, dopo essere stata capace di dire a Suo marito una volta NO, e poi una seconda ed ancora una terza, si è finalmente liberata del peso più grande che aveva. Oggi, Katia è tornata single e conduce una vita finalmente libera.

Smetti di tollerare tutto quello che di negativo e di brutto accade intorno a Te e fai come Katia: impara a dire di NO ai tanti, piccoli ricatti psicologici quotidiani.

Smettila di lamentarti e di essere comprensiva e comincia ad AGIRE. Impara a dire NO!

E Tu come la pensi? Un abbraccio e lasciami un commento al post.

A Cura di Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach
“Che aiuta le donne a creare Autostima e raggiungere un Obiettivo in 5 passi”
Autore degli ebook “Donne In Crisi“ e “Penso Positivo”

lunedì 11 maggio 2009

Difendersi col peperoncino?

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Con la proposta da parte della senatrice Cinzia Bonfrisco di regolamentare il porto della bomboletta Spray al peperoncino per autodifesa per far fronte all’aumento dei fatti di violenza e di aggressioni che la cronaca nera Italiana quotidinamente riporta, sono state messe in vendita delle bombolette Spray al peperoncino oltre che nelle armerie anche nelle farmacie, nei negozi di pesca e di armi depotenziate ad aria compressa (con una crescita notevole delle vendite e anche del business).

Molte ragazze e signore che mi conoscono e sanno dei miei Corsi serali di Difesa Personale, mi hanno chiesto cosa ne pensassi di questa iniziativa e se questo sistema dello Spray funziona davvero.

Premesso che la normativa in merito non è ancora stata approvata in modo definitivo. ci sono ancora molti punti che il Legislatore deve chiarire e mi aspetto che finalmente lo riesca a fare entro la fine dell’anno (almeno le intenzioni ci sono!) ritengo che, fatte le dovute precisazioni, l’utilizzo della bomboletta Spray al Peperoncino O.C. (Oleoresin Capsicum) sia un buon sistema di Autodifesa.

Bisogna pero’ precisare che puo’ essere utile avere con sè la bomboletta Spray O.C. solo quando sono stati osservati tutti questi punti:

1 – La bomboletta Spray deve essere a base di Oleoresin Capsicum (O.C.) con una concentrazione del 10%, con gas propellente non infiammabile, con una quantità minima di almeno 20 ml. di prodotto per garantire un numero sufficiente di spruzzi, con la bomboletta in metallo e pulsante erogatore dotato di sicura o di sistema di sicurezza che impedisca spruzzi accidentali. Conviene comprare il prodotto in una armeria seria che venda prodotti sicuri e autorizzati per il libero porto secondo le normative vigenti; non è la prima volta che via internet si trovano prodotti a bassissimo prezzo ma senza alcuna garanzia di funzionamento e di qualità.

2 – La si deve tenere sempre a portata di mano, pronta e comoda all’uso; in tasca, appesa alla cintura o in qualche altra parte facilmente raggiungibile con la mano. Sconsiglio di tenere la bomboletta spray O.C. nella borsetta perché, con molta probabilità, sarebbe difficile poterla prendere ed utilizzarla con la rapidità necessaria in caso di bisogno.

3 – Non si deve dire e far vedere che si ha con sè lo Spray al Peperoncino; la bomboletta deve essere tenuta possibilmente nascosta o mascherata. Se un potenziale aggressore, che studia la sua “preda” prima di attaccare, sa che ha la bomboletta Spray, sicuramente agisce in modo da neutralizzare fin da subito la possibile difesa e comunque nella reazione viene a cadere l’effetto sorpresa.

4 – Conoscere perfettamente come, quando, dove usare la bomboletta Spray O.C. sia in ambienti chiusi, a distanza ravvicinata, con aggressione alle spalle, da terra ecc. e senza correre il rischio di autocontaminarsi. Bisogna inoltre essere in grado di integrare la difesa mediante Spray O.C. con delle semplici tecniche di difesa Personale in modo da poter ovviare ad eventuali situazioni estreme o aggressioni di piu’ persone. Fondamentale è la conoscenza delle cosiddette “regole d’ingaggio”.

5 – Conoscere le Leggi Italiane relative alla Legittima Difesa, alle lesioni e all’eccessso di difesa. Non dimentichiamo che comunque, anche se si tratta di prodotto innocuo che non lascia conseguenze gravi nella persona colpita, il peperoncino provoca una forte irritazione e infiammazione alle mucose dell’aggressore; non si deve assolutamente usare a sproposito questo prodotto perché potrebbero esserci delle fastidiose conseguenze sia dal punto di vista penale che civilistico in caso di un uso “con leggerezza” e inappropriato. Su questo aspetto, l’ultimo capitolo del mio ebook “Difesa Personale” edito da Bruno Editore, esamina in dettaglio le normative ed affronta nello specifico vari casi reali con alcuni esempi.

A tale scopo, consiglio vivamente tutte le ragazze e le signore che hanno già comprato (o che intendono comprare) lo Spray al Peperoncino, di seguire un corso (anche breve) o uno Stage nelle loro città dove un esperto insegni e spieghi tutte queste cose.

Questi tipi di corsi brevi vengono sicuramente organizzati a Roma e a Milano; nelle altre città non sono facili da trovare. Domenica 17 maggio 2009 (con il Patrocinio della Circoscrizione 5 del Comune di Verona) io terrò a Verona il primo Stage dedicato all’Uso dello Spray al Peperoncino per Autodifesa affrontando nel dettaglio tutti i punti sopra indicati e tutte le partecipanti avranno la possibilità di provare e di esercitarsi con simulazioni e bombolette Spray caricate con liquido inerte.

A Cura di Alberto Barbieri
Autore di “Difesa Personale”.

giovedì 7 maggio 2009

Voce del Telemarketing

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Il secondo aspetto importante su cui devi lavorare a riguardo del linguaggio paraverbale è l’adattamento vocale. Infatti puoi avere la voce più dinamica del mondo, ma sei non sei capace di adattarla, specie in certe situazioni, è del tutto inutile. La prima volta che sentii parlare di questo aspetto applicato ad un seminario sul telemarketing ero piuttosto scettico: infatti non reputavo affatto necessario dover adattare la mia voce alle varie situazioni che si sarebbero potuto presentare.

Dopotutto, pensavo, non avrebbe influito più di tanto questo aspetto sulle mie conversazioni! Inoltre per me era tempo sprecato soltanto mettermi a pensare di dover adattare la mia voce e il mio modo di parlare.

Così continuai tranquillo, senza preoccuparmi di questo aspetto. Dopo qualche settimana dal seminario non si verificò nessuna situazione ove fosse necessario il mio adattamento ed ero sempre più sicuro che tutto ciò fosse solo tempo perso dietro un’inutile preoccupazione! Ma mi sbagliavo…

Un giorno (che non dimenticherò mai) mi chiamò il direttore di uno stabilimento che chiedeva informazioni in merito ad un preventivo per lo smaltimento di rifiuti tossici della sua azienda e voleva sapere in che modo la mia azienda potesse essergli d’aiuto. Io cominciai a parlargli secondo le procedure più indicate per affrontare una telefonata e soprattutto se si trattava di una richiesta diretta.

Sembrava andare tutto liscio, quando ad un certo punto il direttore di stabilimento non seppe darmi un dato fondamentale per potergli formulare un preventivo. Mi mise un attimo in attesa e mi disse che mi avrebbe passato il titolare perchè certe informazioni poteva saperle solo lui. Io ero entusiasta, perchè parlando direttamente con il titolare avrei potuto addirittura andare ben oltre un solo preventivo.

Come rispose al telefono mi diede subito le informazioni richieste, ma in un modo che feci fatica a capire perchè dette con una cadenza dialettale che risultò per me poco comprensibile. Subito richiesi le stesse informazioni, ma invece di essere più comprensibile, ripeté lentamente ciò che aveva detto credendo di aver parlato troppo veloce. Però non compresi comunque e gli chiesi esplicitamente di poter parlare un po’ più in “italiano” e ……apriti cielo!!!

Il titolare, che era un uomo di terza età, mi rispose malissimo perchè si era offeso dal fatto che il suo dialetto fosse stato così disprezzato da me! Non passarono nemmeno dieci minuti che telefonò nella direzione della mia azienda per chiedere del perchè di tutto questo.

Quel giorno, rischiai quasi il licenziamento, visto che era il titolare di un’azienda di centoventi dipendenti! Fortunatamente tutti capirono la “natura” del malinteso, e tutto finì con mio grande sollievo. Da quella volta capii quanto fosse importante adattare la propria voce nelle situazioni che lo richiedevano. Nell’esempio appena visto sarebbe stato opportuno adattare il mio tono di voce emulando quello del titolare di quell’azienda compreso l’accento caratteristico del suo dialetto. Ora, anche se è vero che non si può imparare un dialetto, l’importante è cercare di parlare nel modo più simile del proprio interlocutore.

Se anche tu ti troverai in questa situazione ad esempio, cerca di modulare la tua voce in modo similare a quello della persona che ti parla con il suo dialetto. Poi se conosci il suo dialetto o soltanto qualche parola, usale, tanto meglio!

Ti ho fatto questo esempio preciso per farti capire che l’adattamento vocale e del suo modo di utilizzo hanno un unico scopo: creare sintonia con il tuo interlocutore, che la PNL definisce “rapport”. Ovviamente la voce è solo uno dei tanti modi per raggiungerla, ma sicuramente è uno dei migliori.

La sintonia è importantissima perchè una volta ottenuta ti permette di far abbassare la soglia psicologica di guardia del tuo interlocutore e parlare con più scioltezza e disinvoltura. Ti accorgi di averla raggiunta quando vedi che il tuo interlocutore si “apre” nei tuoi confronti, ammorbidendo il suo approccio con te. Te ne accorgi da solo, senza dover capire qualcosa in particolare. Grazie alla tua voce puoi entrare in sintonia anche per recuperare conversazioni che stanno degenerando o particolarmente tese. Mi è capitato spesso infatti, di essere riuscito a riprendere un brutta conversazione chiedendo semplicemente le stesse cose adattando la mia voce con quella di chi mi ascoltava!

A riguardo della voce, ti far piacere sapere, che l’adattamento della voce non ha bisogno di mettere in moto complicati meccanismi o strategie. Questo perchè è un processo naturale che avviene sempre quando due o più persone si trovano a parlare tra loro.

Quante volte, ad esempio, ti sei trovato a parlare con più persone in gruppo, e dopo qualche tempo hai usato lo stesso termine, per nominare qualcosa, di una persona vicino a te?Termine che non hai mai utilizzato. Vero?

Spesso infatti tendiamo ad assumere gli stessi atteggiamenti del “gruppo” (compresi quindi lo stesso timbro di voce e modo di parlare) per essere in sintonia con loro e come diretta conseguenza, sentirsi accettati. Infatti questo comportamento relativo a tutti gli uomini non è presente solo in età adolescenziale, ma in tutte le fasce d’età. Quindi non elaborare chissà quali strategie per adattare la tua voce, ma piuttosto affina e velocizza questo processo che si innesca naturalmente applicandolo a questo lavoro.

Ti trovi a parlare con qualcuno che parla in dialetto? Bene, parla anche tu in dialetto! Non conosci quel dialetto? Cerca comunque di parlare in un modo che gli somigli! Stai parlando con qualcuno che parla velocemente? Fai come lui! Stai ascoltando qualcuno che parla piano? Parla anche tu con lo stesso ritmo (senza superare certi limiti, ovviamente)!

A Cura di Roberto D’Aloisio,
Autore di “I Segreti del Telemarketing”

lunedì 4 maggio 2009

Come scegliere sempre un Team Vincente

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Il 06 Maggio p.v, verrà publicato da Bruno Editore il mio ebook il Team Vincente.

In questo secondo eBook tratto ancora argomenti legati alla efficienza aziendale ed in particolare il lavoro in team.

Con questo manuale ho voluto integrare quanto é stato descritto nel mio precedente ebook l’Impresa Efficiente, soffermandomi su uno degli aspetti che a mio avviso danno un vantaggio competitivo all’impresa: il gioco di squadra.

Spesso, nella mia attività di consulenza aziendale per PMI, ho avuto la possibilità di vedere applicato quanto descritto nel Team Vincente. In molte occasioni è stata per me una grande soddisfazione vedere imprenditori o manager che non permettevano a nessuno di intralciare il raggiungimento dei loro obiettivi. Erano determinati e motivati nella loro azione.

Nel mondo del lavoro ogni giorno le persone si trovano di fronte ad un nuovo ostacolo che devono superare se vogliono raggiugere il successo. Solo in questo modo potranno trovare un nuovo slancio per raggiungere altre mete. Infatti, le persone di successo sono sempre in azione e sono continuamente motivate al raggiungimento dei propri obiettivi.

Porsi un obiettivo è la più forte forza umana di automotivazione. Paul J. Meyer

A chi è destinato questo ebook? Ho scritto Il Team Vincente per tutti coloro che vogliono essere manager innovativi e carismatici. Persone che sono in grado di assumersi le loro responsabilità e che vogliono acquisire sempre più nuove competenze attraverso la formazione.

Siete pronti per affrontare con me la lettura di Il Team Vincente? Bene!

Per la visualizzazione della scheda completa del Team Vincente, cliccare sul link seguente:

A Cura di Chiarissimo Colacci,
Autore di “L’Impresa Efficiente” e “Il Team Vincente”

sabato 2 maggio 2009

ancora sul Benessere

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L’ argomento che affronto oggi mi sta particolarmente a cuore poiché riguarda tutti quei piccoli ma importanti passi da farsi per cambiare, migliorare le aree della nostra esistenza che riteniamo non soddisfacenti al fine di conseguire quel benessere psico fisico e quel senso di equilibrio emotivo ed armonica percezione del nostro quotidiano vivere.

In alcuni momenti della nostra vita i cambiamenti sono inevitabili, e spesso essi si rivelano benefici e positivi. Il fatto è che molto spesso siamo bloccati da paure, ci aggrappiamo alle sicurezze sulle quali abbiamo basato la nostra stessa vita.

Nulla è immutabile, nemmeno nel cosmo. Pensate solo per un attimo alle evoluzioni in cui incorrono stelle e galassie. Certo, i cambiamenti nel cosmo avvengono in un arco temporale molto lungo, per questo non ci accorgiamo dei cambiamenti del cielo ed esso ci appare come se fosse sempre lo stesso.
Se impariamo ad osservare la natura ci accorgeremo che i cambiamenti sono all’ordine del giorno: La foglia gialla che ieri abbiamo visto su un albero oggi si è delicatamente posata al suolo. Se osserviamo l’incedere delle stagioni ci renderemo conto dell’intelligenza superiore che governa tutte le cose, e svilupperemo maggior consapevolezza.

Eppure il cambiamento per molti individui ha un effetto quasi paralizzante, come se cambiare significasse addentrarsi in una palude dalle sabbie mobili. Abbiamo timore nel cambiare certe abitudini di vita, anche se sappiamo benissimo che potrebbe portarci un deciso miglioramento.

Allora come poter fare per iniziare un autentico cambiamento?

Per prima cosa iniziamo con una breve riflessione che ci porta conseguentemente a porci le seguenti domande :

Perché devo cambiare?

Quali sono gli aspetti della mia vita che non ritengo soddisfacenti?

Da dove iniziare?

Con quali strumenti decido di portare un sano cambiamento del mio stile di vita?

Cosa mi serve per riappropriarmi di un’esistenza contraddistinta da serenità, equilibrio e benessere?

In quanto tempo riuscirò a raggiungere questo traguardo?

Come penso di poter monitorare i progressi che mi porteranno gradualmente al mio obiettivo di cambiamento?

Quali benefici posso apportare nella mia vita conseguendo un autentico cambiamento?

Quali benefici otterrò ulteriormente riorientando i miei pensieri verso una visione più positiva ed ottimistica dell’esistenza?

Quando abbiamo dato risposta ai quesiti, possiamo iniziare il nostro cammino di cambiamento verso uno stile di vita più appagante e soddisfacente.
Possiamo a questo punto decidere di prendere la vita nelle nostre mani, mettendo in campo gli strumenti, le abilità, le risorse di cui disponiamo per arrivare alla meta.
Personalmente trovo che tutto questo sia praticamente realizzabile, a patto sentire fortemente il desiderio di cambiare, di agire.

Qualcuno ha affermato che se riusciamo a mantenere il cambiamento desiderato per un mese, riusciremo a mantenerlo in modo permanente. Condivido pienamente questo pensiero.
E’ importante anche essere consapevoli che le risorse necessarie a questo importante lavoro su di noi stessi le abbiamo già disponibili, anche se non ce ne rendiamo spesso conto.

Ma cosa possiamo davvero cambiare o migliorare ?

* Le nostre abitudini, quelle che non ci regalano benessere e felicità

* Le emozioni negative con quelle positive

* Gli atteggiamenti mentali

* Le false credenze

* Il modo di comunicare e di rapportarci con le altre persone
* I nostri pensieri quelli negativi e debilitanti, trasformandoli in pensieri positivi potenzianti

Iniziamo a cambiare il modo e i contenuti delle domande che facciamo a noi stessi : Invece di chiederci : “Perché mi sento sempre così male”? sostituiamo tale domanda in “Cosa posso fare da questo momento per cominciare a stare bene” ?

Tutte le scuole di crescita personale, di coaching, di benessere psico-fisico della persona, ivi inclusi i potenti strumenti della PNL ci aiutano a capire quanto sia importante saper porre a noi stessi domande per passare da uno stato attuale che non ci soddisfa, non ci fa stare bene, ad uno stato desiderato di soddisfazione e di benessere.

Impariamo quindi a formulare a noi stessi domande per scoprire quali mezzi e in che modo dobbiamo operare per apportare quei cambiamenti al nostro stile di vita che tanto desideriamo.
Un altro aspetto importante per mutare il nostro vivere in direzione di miglior benessere, è quello di sviluppare una maggiore consapevolezza in quello che facciamo. E’ proprio questo il punto focale, la chiave del cambiamento: la consapevolezza.

L’individuo consapevole riesce a vivere con serenità ed entusiasmo, poiché è conscio del fatto che la vita sia disseminata di ostacoli e difficoltà, ma sa anche che in virtù del proprio credo della capacità di riflessione e di azione, le difficoltà si potranno superare, che i modi di pensare e di agire possono sempre essere migliorati, e che dalla vita si può sempre imparare.

Vedete, la vita è ricca di significati, e nel momento in cui siamo convinti di questo, siamo sulla giusta strada per raggiungere un alto grado di consapevolezza. Non appena iniziamo il viaggio alla ricerca di tali significati, avvertiamo dentro di noi un’energia benefica e positiva che ci porterà a raggiungere quello stato di pace e di benessere che determinerà poi il nostro permanente equilibrio esistenziale.

La strada per raggiungere maggior consapevolezza è quella di chiederci costantemente quali insegnamenti racchiude ogni esperienza che viviamo, anche quelle che non possono dirsi positive.
La consapevolezza è la strada maestra che ci permette di mantenere equilibrio e benessere.

Termino con un pensiero del maestro mistico indiano Vivekananda, che ritengo un’autentica perla di elevata saggezza:

“Quando la vostra mente avrà conseguito il dominio, voi avrete pure il dominio su tutto il vostro corpo: invece di essere voi il servo di questa macchina, questa macchina servirà voi”

Un saluto cordiale a tutti

A Cura di Giovanni Raimondi,
Autore si “Il Potere dell’Ottimismo”