lunedì 30 marzo 2009

Creatività un elemento imprescindibile

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net

E’ stato appurato che tutte le notti tu sogni. Per l’esattezza hai 3 o 4 sogni per ogni notte (se dormi 8 ore). Eppure ti svegli la mattina e non te ne ricordi neanche uno. Strano vero? Hai avuto dei sogni, quindi delle esperienze mentali, eppure fatichi a richiamarle e, quando ci riesci, spesso ricevi solo poche immagini molto confuse e offuscate.

Questo avviene principalmente per 2 motivi:

1. non sei abituato ad usare il tuo emisfero creativo;
2. non sei abituato a ricordare i tuoi sogni.

La prima considerazione nasce dalla mia esperienza personale e dalle informazioni che ho scoperto sui libri però non è stata mai scritta da nessuno (che io sappia). Quindi potrei aver scoperto l’acqua calda come potrei darti un’informazione parziale. Devi sapere che di notte utilizzi prevalentemente il tuo emisfero creativo mentre quello razionale è sopito e, viceversa, di giorno, utilizzi prevalentemente il razionale a scapito del creativo. Ho notato che, imparando a controllare i propri sogni, si tende naturalmente ad un equilibrio per cui di notte (almeno nei sogni) si sfrutta anche l’emisfero sinistro e di giorno si sviluppa naturalmente la creativià. Del resto i bambini riescono con maggior facilità a ricordare e controllare i loro sogni (perchè sono abituati a sfruttare entrambi gli emisferi).

L’altro motivo, controllato ed esaminato da molte persone e appurato come vero, è che non sei abituato a ricordare i sogni. I sogni del resto sono ritenuti una cosa infantile e non gli si dà minimamente peso. Per cui veniamo cresciuti sentendoci dire che i sogni sono per bambini, che sono inutili e un sacco di altre cose. Queste convinzioni ti spingono a ignorare i tuoi sogni e quindi a dimenticarli. Una piccola congettura: viviamo in una società improntata al razionalismo in cui si viene spinti a non ricordare i sogni. Chissà che ricordare i sogni possa essere d’aiuto a sviluppare e rinforzare la creatività? (se hai letto “I Segreti della Creatività” e fai 2 congetture trovi la risposta ;) )

Sviluppare i sogni lucidi è molto utile al fine di allenare il tuo emisfero creativo e per sfruttare al meglio la tua mente. Per questo concludo condividendo con te una piccola tecnica semplice per avere sogni semi lucidi (semi lucidi perchè vengono influenzati dall’esterno nel caso tu abbia la radiosveglia accesa o comunque non puoi controllarli a pieno).

Anzitutto, quando ti svegli la mattina, cerca di identificare la fase ipnopompica. Questa fase è il ponte tra sonno e veglia. In genere la si ignora, anche perchè è raro che le persone ne sentano parlare. Identificare questa fase è abbastanza semplice. Se hai una radio sveglia inizierai a sentirne il suono, mentre il tuo corpo si starà ancora gongolando, rilassato, tra le coperte. Ecco, grossolanamente questa è la fase ipnopompica (dico grossolanamente pechè ci sarebbe molto di più da scrivere a riguardo). Appena senti di essere in questa fase, hai 2 possibilità: svegliarti oppure tornartene a dormire. Ecco, a questo punto devi tornartene a dormire dicendoti “voglio ricordarmi cosa sogno”.

Questa tecnica funziona anche la sera prima di andare a dormire, però ho visto che si ottengono risultati migliori utilizzandola durante la fase ipnopompica. (mi raccomando, calcola che questo secondo sonno può durare anche un paio d’ore, per cui cerca di non farlo nei giorni lavorativi ;) )

Cosa ne pensi di questa tecnica? Che risultati hai ottenuto?

A cura di Enrico Sigurtà,
Autore di “I Segreti della Visualizzazione” e “I Segreti della Creatività”

giovedì 26 marzo 2009

Facebook only facebook

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net

Ciao a tutti! Qualcuno saprà che da oggi 25 Marzo è disponibile l’ebook Facebook: Successo e Business scritto da me e Lorenzo De Santis. Ma di cosa si tratta?

Forse, ancora prima di capire in che modo Facebook: Successo e Business potesse esserti utile, ti sei chiesto: cosa hanno in comune un esperto di comunicazione ed un SEO expert? Cosa hanno trovato di così importante su Facebook, tanto da scriverci un libro a quattro mani?

Abbiamo deciso di creare uno strumento completo, sperimentando Facebook insieme, utilizzando le nostre rispettive competenze per analizzare il Social in tutte le sue parti, con approcci diversi. Abbiamo sperimentato senza sosta, spingendoci fino ai meccanismi più profondi di Facebook, arrivando al limite ultimo del consentito, abbiamo investito tempo, tanto tempo.

Probabilmente hai già deciso di uscire dalla massa di persone che perdono la propria vita su facebook. Adesso con Facebook: Successo e Business puoi sfruttare tutto il tempo e l’esperienza che abbiamo accumulato in questi mesi, il nostro know-how, le nostre competenze e, soprattutto, i nostri risultati.

Facebook: Successo e Business ti permetterà di muovere le corde più nascoste della rete sociale che creerai, di conoscere le persone che hai sempre stimato e che prima erano solo un nome su un libro o su un giornale. Anzi, di più.

Di più: potrai creare dei business con loro, potrai incrementare viralmente il traffico nei tuoi siti, il che vuol dire che potrai raggiungere una rete di clienti di migliaia di persone in pochissimo tempo, clienti auto-targhettizzati. Ancora meglio: avrai a disposizione gli strumenti per raggiungere il successo, per far sì che le persone ti cercheranno e vorranno parlare con te. Vorranno fare affari con te.

Cosa segue immancabilmente a tutti i passaggi precedenti, se sono compiuti nel modo giusto?
(Ti do un indizio, inizia con la D e finisce con NARO. Tanto.)

Ripeto: segue SE i passaggi sono compiuti nel modo giusto.

Perché ne siamo sicuri?
Semplice: perché l’abbiamo fatto prima di te. E ha funzionato!

Questo è Facebook? No. Facebook è uguale per tutti. Puoi trovarci dentro chiunque: dal nulla facente che non ha uno scopo nella vita, al più grande leader e imprenditore del tuo settore. Facebook è il mezzo. Quindi riformulando la domanda:
Questo è Facebook: Successo e Business?
Sì.

Ora la domanda è solo una: stai già sfruttando Facebook?

A cura di Gianluigi Ballarani,
Autore di “Esami No Problem” e “Facebook: Successo e Business”

lunedì 23 marzo 2009

Wellness Finanziario

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net

Nonostante l’idea di wellness sia legata soprattutto alla sfera del benessere psicofisico, io ho voluto associare questo concetto alla capacità di produrre denaro.

Se non ti è mai capitato di avere gravi problemi di soldi non puoi capire che il benessere psicofisico si ottiene solo con il supporto di una certa tranquillità finanziaria.

Come quando si va in palestra per la prima volta e il personal trainer compila la scheda con gli esercizi che dovremo seguire per mantenerci in ottima forma, così seguendo quello che ti dirò nel mio ebook I Soldi Fanno La Felicità potrai ottenere risultati straordinari in campo finanziario.

Il Wellness Finanziario è uno stile di vita.

Così come alimentarsi correttamente e fare sport migliorano il fisico, ecco che il Wellness Finanziario si pone l’obiettivo di metterci in forma sotto l’aspetto finanziario. Come in tutti i settori, fare azioni senza aver prima modificato l’approccio psicologico non serve. Bisogna innanzitutto coltivare la corretta mentalità in modo che le nostre azioni diano il massimo rendimento con il minimo sforzo.

Per ottenere i risultati che non hai mai ottenuto dovrai fare azioni che non hai mai fatto.

In Italia è molto difficile trovare un personal trainer ricco, che ti permetta di sollevare non solo pesi fisici, ma, soprattutto, pesi mentali. Quindi vorrei che incominciassi a considerarmi, più che un esperto di finanza, un coach, ovvero qualcuno che ti allenerà a ottenere risultati finanziari.

Non mi sostituirò nelle scelte relative all’impiego delle tue risorse economiche perché non lo considero corretto, ma ti darò alcuni strumenti che ho trovato interessanti ed efficaci per il raggiungimento del mio benessere finanziario.

E per te cosa è il Wellness Finanziario?

A cura di Alfio Bardolla
Autore di I Soldi Fanno La Felicità e L’Arte della Ricchezza

venerdì 20 marzo 2009

Recupera il TEMPO

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net

La mancanza di tempo è uno degli argomenti che generalmente stressano un manager. Tu hai tempo per fare tutte le cose che hai programmato? Se la tua scrivania è sempre piena di appunti lasciati dai tuoi collaboratori che ti sottopongono un problema o se davanti al tuo ufficio ci sono sempre persone che vogliono parlare con te perchè non sanno prendere decisioni, devi correre ai ripari.

Molto probabilmente la tua giornata viene impegnata nel risolvere i problemi degli altri e non hai il tempo per portare avanti tutte le attività che fanno parte della tua funzione. Se ti trovi in questa situazione, sicuramente sei portato a dire “Non preoccuparti, ci penso io” ad un tuo collaboratore quando ti sottopone un problema. Questo è un errore da evitare per due motivi:

1. Dicendo “ci penso io” non dai sostegno alla persona e dai un cattivo esempio agli altri.

2. In questo modo aumenti il senso di dipendenza dei tuoi collaboratori anzichè aiutarli ad aumentare la fiducia in loro stessi.

Devi imparare a dire di no! Anche se questo ti costa fatica, anche se a volte ritieni più semplice fare le cose di persona, devi resistere alla tentazione di risolvere i problemi altrui e addestrare il tuo collaboratore affinchè trovi in autonomia le soluzioni. Una frase che dovrai imparare a utilizzare è: “In questo momento sono molto impegnato e non ho tempo. Perchè non analizza lei il problema trovando la soluzione più idonea? Mi tenga informato sui risultati.” Vedrai che il giorno successivo avrà risolto il problema con sua e tua grande soddisfazione.

Ovviamente, non potrai comportarti in questo modo con tutti. Ci sarano persone che avranno difficoltà a decidere da sole. Quindi, dovrai individuare i collaboratori che possono essere responsabilizzati nel prendere le decisioni. A questo punto dovrai delegare.

Solo in questo modo puoi recuperare tempo. Ricorda che il tempo è uno dei beni più preziosi per un manager e non puoi sciuparlo facendo cose che puoi delegare ad altri. Oltretutto, delegando le responsabilità ad altri, potrai renderti conto di chi veramente è capace nel proprio lavoro.

A Cura di Chiarissimo Colacci
Autore di “L’Impresa Efficiente”

lunedì 16 marzo 2009

Autodifesa in Discoteca

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net

Quando si parla di Difesa Personale, è importante non dimenticare che la vera Difesa inizia con la Prevenzione. Solo prevenendo le situazioni di rischio e conoscendo le potenziali situazioni di pericolo, è possibile ridurre in modo significativo la probabilità di trovarsi in una realtà dove la nostra incolumità fisica sia a rischio.

In un mio precedente articolo, ho indicato quali sono i punti su cui si fonda la prevenzione. Li riassumo brevemente:

1 – Definizione e conoscenza della tipologia dell’ambiente
2 – Conoscenza delle possibili Difese Attive e Difese Passive e dei potenziali Rischi
3 – Conoscenza delle Vie di Fuga e di Salvezza
4 – Come comportarsi in base al livello di rischio della situazione
5 – Tecniche di autodifesa applicabili

Studiamo e valutiamo in base ai criteri sopra accennati l’ambiente della discoteca.

1 – Definizione e conoscenza della tipologia dell’ambiente

La discoteca è un luogo, solitamente affollato, dove possono trovarsi certamente moltissime persone oneste ma anche alcune persone che vivono di espedienti e che considerano la discoteca non come un ambiente dove poter ballare e trascorrere una serata in serena e felice compagnia ma lo intendono come un “terreno di caccia” per rubare o per approfittarsi delle persone e delle situazioni. La probabilità di trovare qualche balordo che non ha nulla da perdere o qualche persona alterata dall’alcool o dal consumo di stupefacenti sono effettivamente più elevate.

In discoteca, anche se ci sono altre persone presenti, non speriamo troppo nell’aiuto spontaneo e soprattutto disinteressato di qualcuno; l’unico aiuto valido ci potrebbe essere dato da chi è preposto alla sicurezza del luogo: servizio d’ordine privato e forze di polizia eventualmente presenti.

La luce soffusa, i giochi di luce colorata, i lampi e la musica dal volume molto forte dimuniscono la sensibilità dei nostri sensi principali (udito e vista) e pertanto riducono la nostra capacità percettiva dell’ambiente e anche degli eventuali pericoli. Le nostre reazioni potrebbero essere anche rallentate ed essere indotto uno stato di leggera confusione; questo è il momento ideale per approfittare della situazione da parte di qualche persona malintenzionata.

2 – Conoscenza delle possibili Difese Attive e Difese Passive e dei potenziali Rischi

La prima forma di prevenzione e Difesa Passiva, consiste nel non avere borse con molto denaro o oggetti di valore per evitare il rischio di essere borseggiati in un momento di disattenzione o confusione. Il portafoglio e il denaro (quando si tratta di una somma abbastanza elevata) non va tenuto in un unico portafoglio ma, se possibile, suddiviso in più tasche che non siano facilmente raggiungibili da terzi.

Se per caso, con le amiche. si appoggiano a terra le borse insieme, fare in modo che siano vicine, chiuse e bene in vista e non dare per scontato che qualcuno del gruppo le tenga costantemente d’occhio. Se si avvicinano degli sconosciuti che hanno intenzione di “essere simpatici” parlando o con un pretesto qualsiasi, bisogna evitare sempre di rimanere isolati e circondati da questi. Non fidarsi di eventuali persone “troppo intraprendenti” o disponibili e non allontanarsi o isolarsi da sole con questi.
Tra le Difese Attive, è molto importante prestare attenzione a quello che si beve e dove si beve; qualche malintenzionato potrebbe mettere nel nostro bicchiere delle sostanze inodori (droghe – sonniferi) per offuscarci la mente, renderci incapaci di intendere e metterci nelle condizioni di essere in loro completa balìa; bisogna sempre custodire molto bene il nostro bicchiere e se c’è un dubbio, evitare di continuare a bere e chiederne uno pulito.

Suggerisco anche di controllare quando il barman prepara il nostro drink perché purtroppo è successo anche (per fortuna raramente!) che era il barman stesso ad aggiungere alla bevanda delle sostanze tossiche. Non lasciare quindi mai il vostro bicchiere appoggiato da qualche parte mezzo pieno, senza controllarlo per centellinare un drink ogni tanto; tenetelo piuttosto in mano fino a quando non avrete finito di bere.

Specie per le ragazze, se vi sentite confuse, avete dei giramenti di testa rivolgervi subito ad amiche o al personale della sicurezza per far chiamare un medico e non fidatevi di aiuti improvvisi e stranamente repentini di altri clienti presenti: potrebbe trattarsi di una trappola. Non andate in giro da sole in mezzo a gente sconosciuta per “prendere una boccata d’aria fresca o ai bagni” ma chiedete ad un’amica o ad una ragazza di cui vi fidate la cortesia di accompagnarvi.

Anche per questo, evitate sempre di andare in discoteca da sole ma cercate di organizzarvi insieme ad una o più amiche o amici veramente fidati e non separatevi a lungo da loro all’interno del locale.

In questo modo è meno probabile diventare oggetto di molestie o aggressioni e, in caso i necessità, sarete facilitate nel difendervi. All’uscita dal locale, se siete in tanti, è più difficile che qualcuno abbia l’idea e il coraggio di aggredirvi.

Non date mai il vostro cognome, l’indirizzo o il numero di telefono a persone appena conosciute; se queste persone veramente vi interessano ed insistono, fatevi dare voi le loro generalità e cercate di capire bene le reali intenzioni. Se ci sono delle mischie o degli assembramenti, restare lontani per evitare di essere coinvolti in qualche zuffa tra gruppi di giovani.
Se “scegliamo di allontanarci momentaneamente assieme a qualcuno”, è importante avvisare sempre gli amici con chi si va e dove.

3 – Conoscenza delle Vie di Fuga e di Salvezza

Come regola generale, quando si frequentano sia i luoghi affollati che quelli isolati, è buona abitudine imparare a conoscere dove sono le vie di fuga “naturali” previste, le uscite di sicurezza, avere la cognizione dello spazio in cui ci si trova e saper dove si possono trovare eventuali persone amiche. Nelle discoteche esiste un servizio d’ordine e di security; è importante seguire le raccomandazioni delle persone preposte e, in caso di bisogno, avvicinarsi e rivolgersi a queste per chiedere aiuto.

Se si va in discoteca in compagnia di amiche e/o amici, è importante sapere sempre dove si trovano all’interno del locale, specie se è molto grande e affollato. Per le giovani, il bagno delle ragazze può essere un luogo dove rifugiarsi se qualche giovanotto, magari un po’ troppo intraprendente e alterato dal fumo, dall’alcool o da qualche pasticca, avesse un comportamento che sospettiamo pericoloso; attenzione pero’ che lo stesso bagno non sia “vuoto” perché potrebbe diventare una trappola. Il telefonino ci permette di chiamare poi un amico in aiuto e avvisare chi ci può aiutare.

Se le cose si mettessero male e ci fossero dei tafferugli tra i clienti, bisogna allontanarsi subito dal luogo, cercando di stare vicino alle amiche e amici con cui si è arrivati, verificando che non manchi nessuno e cercando di non essere coinvolti.

4 – Come comportarsi in base al livello di rischio della situazione

In molti casi, quando succedono i fatti sopra accennati, la situazione si risolve per noi allontanandoci dal luogo e dalle persone che si manifestano in modo aggressivo. Bisogna anche stare attenti agli oggetti disponibili sui tavoli (bicchieri, portaceneri, piattini, posate…) che potrebbero essere presi da loro e lanciati; gli stessi oggetti in mano alle persone potrebbero essere usatii come “armi improprie” per colpire qualcuno.

Evitare nel modo più assoluto di discutere con questi o di contrastare verbalmente i loro atteggiamenti; è compito del gestore del locale garantire un comportamento civile e rispettoso all’interno del suo ambiente. In molti casi, andare al banco bar o da una persona della security può essere sufficiente per essere al sicuro, senza fare troppo clamore.

Se ci si rende conto che il posto è comunque insicuro e frequentato da persone incivili, la cosa più saggia è quella di andare via da quel posto, segnalando eventualmente il disappunto al gestore ma senza polemiche o scenate: non ne vale la pena e potrebbe essere tempo sprecato.

Quando si esce dal locale, bisogna prestare molta attenzione a non essere seguiti. Quando ci si trova in luoghi affollati e succede che qualcuno si comporta in modo provocatorio e cerca il litigio o un pretesto per prendersela con qualcuno, il comportamento migliore da tenere per la propria sicurezza personale e quella degli amici è quella di cercare di passare inosservati e di non “fare commenti” voce alta su quello che sta succedendo.

Se purtroppo si restasse coinvolti in una rissa e sono più persone contro uno solo, bisogna stare molto attenti a non essere trascinati per terra; infatti una volta che ci si trova a terra, anche se si conoscono alcune tecniche di autodifesa, è molto difficile riuscire a difendersi dall’assalto di molti che ci circondano e che potrebbero tentare di calpestarci e prenderci a calci. In questo caso il rischio di riportare lesioni molto gravi è sicuramente elevato.

5 – Tecniche di autodifesa applicabili

Nel caso di tentativo di furto, trovandosi in luogo pubblico e frequentato da molte persone, il mettersi a gridare contro il malintenzionato “preso con le mani nel sacco” ha un effetto deterrente, attira l’attenzione di altri e quindi rende difficile al ladruncolo proseguire nel suo intento.

Se si è vittima di aggressione fisica, probabilmente è necessario sapersi divincolare dalle prese o dai bloccaggi ai polsi e al corpo; i movimenti di liberazione devono essere decisi, secchi e l’aggressore non deve aspettarsi una reazione di difesa immediata. Eventuali oggetti che si trovano a portata di mano possono essere usati come arma impropria e per aiutarci nella difesa effettiva (un bicchiere di vetro, una bottiglia, una sedia, una borsetta, un mazzo di chiavi, un piatto, un posacenere…).

Nei casi più gravi, le dita negli occhi, i colpi a mano aperta sulle orecchie dell’aggressore o il lanciare una bevanda alcolica in faccia, provoca in lui un momento di smarrimento (e l’alcool negli occhi brucia moltissimo impedendo di tenerli aperti).
E’ importante che la reazione sia sempre immediata, proporzionata all’offesa e applicata con il solo scopo di permettervi di scappare dall’aggressore e andare in un luogo sicuro.

Questa è prevenzione! Quando andate in discoteca, cercate di ricordare le raccomandazioni ed i consigli appena descritti e condividete le informazioni con gli amici e le amiche a cui volete bene; la sicurezza dalla violenza si costruisce e si previene collaborando tutti insieme!

A Cura di Alberto Barbieri,
Autore di “Difesa Personale”

giovedì 12 marzo 2009

Problemi di Memoria ?

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net

Hai una memoria di ferro? Riesci a ricordarti sempre tutto (compleanni, numeri di telefono, parole, ecc…)? A molte persone capita, soprattutto in tarda età, di dimenticare le cose più spesso. Ripensa all’ultima volta che non ti ricordavi dove avevi lasciato le chiavi di casa. Le cercavi e le ricercavi e alla fine… erano al solito posto. Oppure, quanto hai impiegato ha imparare un numero di telefono? Qualche ora? Una mia vecchia amica aveva impiegato quasi 3 settimane a imparare il mio numero di cellulare.

La società in cui viviamo è particolare: ti invoglia a sviluppare solo metà cervello (l’emisfero razionale) e ti trasmette metodi di apprendimento estremamente razionali (e noiosi). Sicuramente a scuola ti hanno insegnato a “leggere e ripetere” ogni singola materia.

Un metodo noiosissimo in gradi di farti odiare qualsiasi materia. Questo metodo, che probabilmente applichi a tutta la tua vita, è estremamente controproducente. Infatti sfrutta solo metà del tuo cervello e in più è noioso. Essendo noioso, tendi ad evitarlo, affidandoti così a rubriche telefoniche o qualsiasi altra cosa che memorizzi le informazioni al posto tuo. In questo modo, come dicevo nell’articolo precedente, abbandoni il tuo cervello, indebolendolo sempre di più e rendendo così più fragile la tua memoria.

In questo articolo voglio insegnarti una tecnica tratta da “I Segreti della Visualizzazione” :

* semplice;
* velocissima;
* divertente;
* efficace;
* applicabile in qualsiasi occasione ( si, anche nello studio :) )
* in grado di allenare tutto il tuo cervello ( quindi non solo l’emisfero razionale ma anche quello creativo ).

Inizia a pensare a qualcosa che vuoi memorizzare. Ad esempio, mettiamo caso che tu voglia ricordarti sempre, prima di uscire di casa, di prendere il cellulare. Quello che devi fare è chiudere gli occhi, immaginare per qualche istante la tua porta di casa a forma di cellulare gigante e sorridente (se non hai un’immaginazione vivida ripeti questo esercizio per 3 o 4 volte).

Oppure, mettiamo caso che tu debba imparare un numero di telefono. Mettiamo caso che questo numero inizi per 01082. Inizia ad immaginare una ciambella (0) che, con una biro gigante (1) tenta di colpire un’altra ciambella (0). Mentre accade questo, un paio di occhiali (8) indossa un cigno rosa (2). Ok ok, non sono uscito da un manicomio :D è la tecnica.

Come vedi le ciambelle ricordano lo 0, la biro l’1 e così via. Lo scopo di questa tecnica è quello di creare immagini sequenziali ( nel caso di numeri di telefono, parole, poesie, ecc… ) o immagini singole (nel caso della porta e del cellulare) in modo che siano divertenti e allo stesso tempo richiamino quello che devi imparare. Per cui, nel caso del numero di telefono, devi crearti una storiella divertente e assolutamente fantasiosa che richiami i vari numeri nello stesso ordine in cui si trovano nel numero (per cui, se inserisci la biro prima della ciambella, rischi di ricordarti il numero sbagliato).

Crea immagini divertenti distorcendole, colorandole, esagerandole, ridicolizzandole e/o rendendole assurde. Una volta creata la storiella, ti basterà ricordarla per ricordarti il numero o quello che vuoi ricordare. Essendo la storiella una cosa divertente, te la ricorderai più facilmente e anzi, sarà un piacere ricordarla.

Ci tengo ad evidenziare che questa tecnica ottiene un’ulteriore spinta se applicata da persone con un’immaginazione vivida ( cioè persone che vedono realmente quello che immaginano ). Se anche tu, come ero io, non hai la fortuna di avere questa abilità, ti consiglio di dare un occhio a “Il Fattore Eintein”, che mi ha aiutato molto per rinforzare questa abilità.

Cosa ne pensi di questa tecnica? L’hai provata? Che risultati hai avuto? A quali campi riesci ad applicare questa tecnica?

A cura di Enrico Sigurtà,
Autore di “I Segreti della Visualizzazione” e “I Segreti della Creatività”

lunedì 9 marzo 2009

investire in Opzioni? E' possibile

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net


Salve cari lettori. In questo post voglio farvi una panoramica del mercato finanziario e dei suoi operatori, fino ad arrivare alle opzioni finanziarie viste in tutto il loro splendore.
Possiamo definire il mercato finanziario il luogo dove è posta in essere la compravendita di strumenti finanziari. La ragion d’essere del mercato finanziario è ovviamente la moneta ed il suo valore, il cui andamento dipende dal mercato internazionale delle valute (forex). Parallelamente al mercato finanziario si muove anche la borsa merci, dove sono quotati i commodity futures, ossia dei derivati molto simili a polizze di deposito che assicurano la disposizione su uno stock di merce.

Il forex e la borsa merci non sono oggetto della nostra operatività, piuttosto ce ne serviamo per elaborare delle analisi macroeconomiche ed intermarket molto utili a fini previsionali. La nostra attenzione si pone sulla borsa valori, il cui centro è lo scambio di partecipazioni ed obbligazioni. Le partecipazioni sono le comuni azioni, dove gli acquirenti diventano soci e finanziatori interni, mentre le obbligazioni sono delle emissioni di debiti da parte delle società, infatti un obbligazionista diviene finanziatore esterno e creditore della società stessa.

Un ulteriore importante ramificazione del mercato finanziario sono i mercati dei derivati. Nei mercati derivati si scambiano strumenti finanziari derivati da determinati sottostanti scambiati nel mercato secondario. I derivati più importanti sono i futures e le opzioni.
Ora che abbiamo definito grosso modo quelli che sono i principali strumenti finanziari, passiamo in rassegna i diversi operatori. Il prima tipologia è costituita dai risparmiatori, quest’ultimi sono spesso acquirenti delle obbligazioni, in quanto amano investire i soldi al sicuro (infatti sono definiti anche cassettisti) e con un rendimento accettabile nel lungo periodo.

Poi ci sono gli investitori, essi sono spesso azionisti, i quali sono consapevoli di accollarsi i rischi di impresa, ma che sul medio o lungo periodo possono beneficiare al contempo di probabili rendimenti più consistenti rispetto agli obbligazionisti a seguito dell’apprezzamento delle azioni e della cessione di eventuali dividendi. Infine come terza categoria ci sono gli speculatori, ossia degli operatori che investono nel mercato nel breve termine attraverso strumenti derivati che sfruttano la leva finanziaria. A questo punto siamo di fronte alla figura del trader vero e proprio, e cioè la posizione più rischiosa e allo stesso tempo potenzialmente più remunerativa che esiste nel mercato.
Ora personalmente, sin dal mio approccio con il mercato finanziario capì che ero molto attratto dai guadagni consistenti e protratti nel breve periodo. Così mi trovai di fronte ad un bivio, e cioè se era meglio specializzarmi nei future o nelle opzioni. La mia scelta è ovvia, ed i miei maestri mi ci fecero arrivare con ragionamenti concreti e pratici.

Infatti io in quanto giovane e particolarmente poco solido a livello patrimoniale, mi resi conto che i future non facevano per me. Infatti essi se tenuti sino alla scadenza precludono l’obbligo di esercizio del lotto, e non solo, essendo strumenti di contrattazione a margine la potenziale perdita può protrarsi molto oltre il capitale investito.
Così ho approfondito lo studio sulle opzioni e capii presto che le opzioni erano davvero una rivoluzione, perché inglobano tutti i vantaggi dei future scartandone tutti i pericoli connessi. Infatti le opzioni nonostante abbiano un bel effetto leva paragonabile a quello dei future, non precludono l’obbligo di esercizio, ed il capitale di rischio si ferma a quello investito ed usato per aprire la posizione. Come già detto all’inizio della mia carriera non avevo molti soldi, così mi specializzai nelle opzioni, ma fu la scelta migliore della mia vita, perché ancora oggi, che a livello finanziario sto molto bene, continuo ad operare con le opzioni, perché i future non mi hanno soddisfatto e sono molto meno flessibili in termini strategici rispetto alle opzioni.

Le opzioni possono avere come sottostante azioni, indici, valute, merci o tassi. Restrinsi ancor più il campo di analisi specializzandomi nelle opzioni su azioni (stock option). Infatti le opzioni su azioni sono in assoluto le migliori in quanto forniscono spunti fortemente concreti di analisi.

Ora chiudo rinfrescandovi il concetto di opzioni e sintetizzando il più possibile. Le opzioni possono essere o europee o americane. Io sono un operatore in opzioni americane, questa tipologia di opzioni si differenziano da quelle europee per il fatto che possono essere esercitate anche prima della scadenza. Come si può comprendere le opzioni americane sono perciò molto più flessibili rispetto a quelle europee, così non ho dubbi su quale tipologia usare. Le opzioni possono essere di tipo Call o Put.

Un’opzione Call costituisce il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare entro una certa scadenza 100 azioni ad un prezzo prefissato detto strike price, e pagando un corrispettivo premio. Badate bene che ho detto il diritto, ma non l’obbligo, infatti il compratore di un’opzione giunta alla scadenza, potrà scegliere se esercitare o rinunciare al suo diritto.
Un’opzione Put invece costituisce il diritto, ma non l’obbligo, di vendere entro una certa scadenza 100 azioni ad uno strike price prefissato e pagando un corrispettivo premio.
Il compratore di un’opzione Call ha aspettative rialziste, mentre il compratore di un’opzione Put ha aspettative ribassiste.
Con un opzione Call o Put che sia, si ha a disposizione un contratto che controlla 100 azioni, perciò ogni variazione del sottostante deve essere moltiplicata per 100.

Infatti ammettiamo di possedere un’opzione con strike 70$, e dopo averla acquistata, e nello stesso giorno, il sottostante varia da 70$ a 75$. Se avremmo posseduto una sola azione avremmo guadagnato solo 5$, ma con un’opzione la variazione deve essere moltiplicata per 100 volte, così in questo caso avremmo guadagnato, senza tener conto di particolari calcoli matematico-finanziari, circa 500$!
Approfittate di questi giorni di promozione, per pochi euro potete entrare in possesso di un ebook davvero completo e che vi guiderà verso i vostri primi profitti.

A Cura di Giovanni Romano,
Autore di “Il Professionista delle Opzioni”

giovedì 5 marzo 2009

RIVOLUZIONE EBOOK

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net


Ciao ragazzi, nell’articolo “La storia dell’ebook dal 1968 al 2009“, avevamo preannunciato un clamoroso evento che avrebbe rivoluzionato il settore degli ebook.

Intanto ci tengo a segnalare per l’Osservatorio Ebook che la rivoluzione è già in atto in tutto il mondo.

Dopo Stephen King, anche John Grisham cede all’ebook. Il sito Booksblog riporta che dopo Stephen King, che ha ceduto ad Amazon i diritti del suo ultimo libro “Ur”, anche John Grisham cede al fascino degli ebook. Pare infatti che l’autore americano abbia stretto un accordo con la Random House, case editrice molto attenta al nuovo formato ebook, per la digitalizzazione dei suoi 22 romanzi. Ma non è il solo; molti altri autori americani si stanno muovendo in questa direzione.

Perfino i fumetti stanno trovando spazio nell’editoria digitale, al punto da entrare su Itunes! Secondo OneApple, a preannunciare la notizia è stata la stessa Marvel Comics (quella di SpiderMan, i Fantastici 4 e l’Incredibile Hulk) che ha pensato ad una versione rinnovata del classico albo a fumetti.

Le intenzioni della Marvel non sono di vendere dei semplici eBook che ripropongano le storie a fumetti (che, tra l’altro, la casa editrice già vende come digital comics). La società ha pensato a qualcosa che viene definita come “In Motion Comics”, fumetti in movimento. La Marvel intende realizzare degli albi elettronici caratterizzati da pannelli animati e voci narranti scelte tra quelle degli attori più famosi.

Anche in Italia la rivoluzione sta arrivando: in questi giorni il quotidiano La Stampa sta testando la propria versione elettronica su Ebook Reader!

lunedì 2 marzo 2009

P.R. Pubbliche relazioni

vi segnalo questo articolo :) .. : www.autostima.net


In questo mio primo articolo del 2009 intendo segnalarvi un omaggio e parlarvi di un tema di sicura attualità.

Sempre più spesso si sente parlare di Pubbliche relazioni, quale moderna forma di comunicazione.
Ma di cosa si tratta, esattamente?

Le Pubbliche Relazioni riguardano i concetti di immagine e di opinione che gli altri hanno verso determinate realtà, siano queste rappresentate da politici, personaggi pubblici, o imprese, piuttosto che enti pubblici o privati.

E la creazione e diffusione di una positiva immagine, di un’impresa ad esempio, costituisce un tema di sicura attualità.

Considero subito un esempio concreto, per farvene capire la rilevanza.
Immaginate che un’impresa alimentare abbia dei problemi igienici con i propri prodotti.
Sicuramente, ne risente l’immagine stessa dell’azienda, l’opinione che gli altri hanno nei suoi confronti, oltre l’andamento dei suoi affari, ovviamente.

Ma come intervenire per costruire una positiva immagine, e come garantirla nel tempo?
Come vedete, si tratta di un tema davvero d’attualità (basti pensare anche ai diversi scandali, ad esempio finanziari, che negli ultimi tempi hanno coinvolto persone ed imprese).

Per spiegarlo con una certa compiutezza, ho preparato un ebook-report completamente gratuito per voi, che ne parla diffusamente.
Potete scaricarlo dalla pagina del sito e cliccando direttamente qui:

Comunicazione aziendale: le pubbliche relazioni
Report, di Giampiero Turletti
Come sfruttare al meglio le pubbliche relazioni

E voi, cosa ne pensate?
Lasciatemi la vostra opinione sul blog!

A Cura di Gian Piero Turletti,
Autore di “Progetto Azienda”