lunedì 29 giugno 2009

Rilassamento Dinamico

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Ciao, all’interno di Rilassamento Dinamico ogni tecnica che vi trovi ha un solo obiettivo: riconoscere e padroneggiare il tuo stato modificato di coscienza. E’ proprio così che si chiama all’interno

degli ambienti “scientifici moderni”… il termine “alterato” sembra offensivo e collegato alla droga… ma è la stessa cosa ;-)

Esistano differenti teorie, c’è chi dice sia una semplice dissociazione, cioè quando con la mente parti temporaneamente per la tangente e chi invece afferma essere uno stato discreto come quello del sonno…in
cui riconosci pienamente quando entri ed esci…

Qualunque sia la descrizione teorica, l’unico modo per sperimentarlo è praticare una qualsiasi forma di Rilassamento, Meditazione e autoipnosi. Tutte queste tecniche sono un mezzo e non un fine!!!
E’ per questo che ho intitolato questo post “autoipnosi”…

Sempre più spesso leggo in giro cose come, entrare in ipnosi e cose del genere…mentre in realtà l’ipnosi è solo la tecnica attraverso la quale si raggiunge uno stato naturale detto trance. Il concetto è
completamente cambiato dal momento in cui Milton Erickson ed Ernest Rossi hanno formulato il concetto di Trance naturalistica.

Infatti durante il giorno entriamo ed usciamo da stati modificati di coscienza senza rendercene conto, circa ogni 90 minuti. Questo stato naturale è utile al cervello per riposarsi, rielaborare informazioni
e secernere sostanze rigenerative. Quindi di per sé è uno stato positivo…

Ma se entriamo naturalmente in questo stato perché esistono delle tecniche per farlo?

Perché la padronanza nel richiamare e gestire questi stati ti permette di utilizzare al meglio qualsiasi tecnica di cambiamento e sviluppo personale. Lo stato modificato di coscienza è un amplificatore delle tue potenzialità inconsce… e fare un esercizio di visualizzazione, di PNL, o di self-talking… sono decisamente migliorati da un leggero stato modificato di coscienza…

All’interno della psicologia dello sport questo fenomeno è stato provato in modo sperimentale, pare proprio che gli esercizi di visualizzazione siano decisamente più potenti se sono seguiti da un rilassamento, anche se la disciplina in questione non richieda uno stato di rilassamento ma di alta attivazione.

Ricapitolando: non importa quale strumento decidi di usare per entrare nel “tuo stato”: Rilassamento, Auto-ipnosi o meditazione, quello che conta e apprendere come utilizzarli per i tuoi obiettivi personali…

A Cura di Gennaro Romagnoli,
Autore di “Rilassamento Dinamico”

giovedì 25 giugno 2009

come trovare Lavoro

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Nel settore della consulenza aziendale si parla spesso di obiettivi, pianificare le azioni per ottenere i risultati e monitorare l’andamento degli indicatori per analizzare l’efficacia e l’efficienza del processo ed eventualmente correggere “la rotta”.

Nella Qualità, come viene definita dagli addetti ai lavori la Gestione dei Sistemi di Qualità, vengono definiti degli obiettivi per perseguire il miglioramento continuo dei processi organizzativi interni, come ad esempio interventi di formazione per il personale, l’analisi delle non conformità per la riduzione dei costi e degli scarti (la cosiddetta fabbrica nera).

Gli obiettivi però devono avere determinate caratteristiche e devono essere:

raggiungibili in funzione delle disponibilità aziendali e in funzione delle risorse.

condivisi e compresi da tutta l’organizzazione (tutti devono seguire una direzione condivisa)

definiti nel tempo avere un ordine temporale è fondamentale per sapere quando si raggiungono o meno i risultati sperati

misurabili Ciò che non si può misurare, non si può migliorare

inoltre devono avere un budget di spesa fissato (io preferisco sostituire il termine spesa con investimento), ed un indicatore che dica quando si è raggiunto il risultato.

Ho riportato questo processo nella vita di tutti i giorni nella fattispecie nella ricerca di lavoro, alle persone che in questi anni mi hanno chiesto consigli, ho sempre detto che devono avere ben chiaro un obiettivo e sapere in quale settore lavorativo vogliono operare e solo successivamente agire nei modi opportuni per trovare il lavoro che a loro piace.

La tabella che segue è solo un esempio per descrivere il metodo che applico, naturalmente sull’argomento obiettivi e loro monitoraggio si potrebbe scrivere e dibattere per mesi, aspetto di conoscere l’opinione dei colleghi autori e amici del blog.
DATA INIZIO 01-06-09
OBIETTIVO Inviare 50 C.V. ad aziende nel settore tessile
INDICATORE A scadenza aver inviato N° 50 C.V. 50 ± 5% ad aziende nel settore tessile ecc.
VALORE ATTESO Contattate e inviati n°50 ± 5% C.V. aziende nel settore tessile
DATA PREVISTA 01-07-09
RESPONSABILE IO
INVESTIMENTO PREVISTO Inserisci i costi totali previsti.
INVESTIMENTO SOSTENUTO A fine attività inserisci i costi effettivamente sostenuti.

Con questo semplice schema si possono tenere sotto controllo gli obiettivi fissati, per ogni obiettivo è opportuno creare una tabella simile a questa, naturalmente l’esito di un obiettivo che sia atteso o non atteso è l’inizio per la definizione di un altro obiettivo.

Da notare la figura del responsabile per il raggiungimento dell’obiettivo.
Nessun altro, solo noi siamo responsabili per raggiungimento dei nostri obiettivi!!!!

Insieme al mio book “Trovare lavoro in Azienda”, si riceve in omaggio un foglio in excel che AUTOMATICAMENTE, dopo aver impostato correttamente gli obiettivi, fornisce gli esiti sia in termini di raggiungimento o meno dello stesso sia in termini temporali e di investimenti.

Naturalmente la metodologia per trovare un lavoro comprende anche altre attività da mettere in campo, un articolo non è assolutamente esaustivo, ma da l’idea di come applicando un metodo con costanza e tenacia si possano ottenere i risultati attesi.

Mi è capitato diverse volte di confrontarmi con persone, in cerca di occupazione che lamentavano il fatto che non ci fosse lavoro, la mia risposta viene sempre vista in modo alquanto strano.
Dico semplicemente che non è il lavoro che manca è il modo con il quale lo si cerca che deve cambiare.

Vi lascio immaginare la reazione delle persone dopo aver sentito questa frase.
Queste persone inviano i loro Curriculum in modo indiscriminato, il più delle volte fotocopiato e senza una lettera di accompagnamento, e si aspettano che qualcuno li chiami per essere subito assunti.

Questo poteva essere vero, in parte in passato, oggi la Società e le aziende selezionano in modo diverso le persone e un semplice Curriculum non basta.
Occorre avere qualcosa in più degli altri, col tempo sono riuscito ad imparare a “scovare”, passatemi il termine, nelle persone quella particolare prerogativa che li distingue dagli altri e nel book, con un semplice metodo di autoanalisi, insegno come trovare dentro di noi ciò che ci rende unici e diversi dagli altri.

Sono curioso si conoscere la vostra opinione in merito, cosa pensate dell’applicazione del metodo di definizione degli obiettivi aziendali nella vita di tutti i giorni?

Ciao a presto!!

A Cura di Claudio Casula,
Autore di “Trovare Lavoro in Azienda”

lunedì 22 giugno 2009

Ebook seriale

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Come forse ricorderete, in precedenti post vi ho parlato di due spot promozionali, uno per il mio ebook “Il Cliente non ha sempre ragione” e l’altro per quello di Egidio Sidoti, “Imprenditori di successo”.

I commenti alla visione degli spot sono stati molto positivi e non solo su questo blog. Ecco perché è nata un’idea: lanciare il primo promo-ebook seriale che, utilizzi la stessa chiave ironica e con lo stesso personaggio, interpretato dal giovane e bravo attore Fabio Gai.

Possiamo creare un format sul tipo di quelli televisivi e magari una vera e propria storia a puntate per raccontare in tono umoristico tutte i piccoli e grandi problemi che può risolvere un buon ebook, scritto da autori validi e selezionati, proposto da una casa editrice seria e di esperienza.

In un momento di grandi cambiamenti e innovazioni, come quello che noi autori stiamo vivendo grazie alla grinta del nostro editore, penso che questo promo-ebook seriale possa aggiungere un ulteriore elemento di novità.

Ovviamente più saremo, più riusciremo ad ottimizzare i costi di produzione, che comunque non sono eccessivi. Quindi, se qualcuno si vuole aggiungere, è il benvenuto: basta che ci comunichi il suo interesse (ovviamente non vincolante) e un concetto chiave di briefing per il contenuto dello spot (la famosa “unique selling proposition” di cui parlo nel mio ebook).

A Cura di Eliana Pavoncello,
Autrice di “Il Cliente non ha Sempre Ragione”

giovedì 18 giugno 2009

Posizionare un prodotto

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Il concetto di posizionamento è certamente noto a tutti coloro che si occupano di webmarketing, nel senso di strategie e tecniche, per cercare di conquistare le prime posizioni sui motori di ricerca, Google in testa.

Questo, indubbiamente, al fine di ottenere la migliore visibilità possibile on line.

Tuttavia, esiste un altro concetto di posizionamento, che è stato ben illustrato anche in alcuni articoli dell’autore e collega Antonio Ferrandina.
Posizionamento, quindi, come insieme di elementi che contraddistinguono un prodotto rispetto ad altri analoghi prodotti della concorrenza.
E’ un concetto fondamentale, in chiave di marketing.

Perché, infatti, i clienti dovrebbero acquistare proprio il vostro prodotto, se sul mercato ne esistono già di simili?
Talora il fattore determinante potrebbe essere il prezzo, ma non necessariamente.
Spesso capita, infatti, che talune caratteristiche di quello specifico prodotto soddisfino, meglio di altri, le esigenze della potenziale clientela.
Posizionarsi sul mercato, quindi, significa anche differenziare il proprio prodotto da altri simili, così da meglio rispondere a determinate esigenze di talune nicchie e segmenti di mercato.

Personalmente, ho provato a fare un esempio proprio con il mio ebook, “Progetto Azienda”.
E’ infatti evidente che di libri sull’impresa ne esistono diversi, disponibili sul mercato, e mi sono domandato: “ma perché un potenziale cliente dovrebbe acquistare proprio il mio?”.

La risposta a questa domanda consiste appunto nel suo posizionamento, cioè nell’insieme di quelle caratteristiche che lo contraddistinguono, rispetto ad altri prodotti simili.
Ed ecco, quindi, cosa è risultato da tale tipo di analisi:

POSIZIONAMENTO DI PROGETTO AZIENDA

Nel panorama editoriale italiano, mi risulta uno degli ebook o libri cartacei con il miglior rapporto qualità/prezzo
- è un ebook completo, in cui si spiega, passo-passo, come creare, organizzare, e gestire tutte le funzioni aziendali.
Inoltre, a differenza di molti altri libri sull’impresa, è studiato non solo nell’ottica del manager o dell’imprenditore, ma anche dell’investitore, che voglia fare delle aziende un business, senza necessariamente occuparsi della relativa gestione
- non occorrono, a differenza di molte altre opere in materia, specifiche conoscenze organizzative o finanziarie, per comprenderne i contenuti.

Un ebook, quindi, alla portata di tutti
- i singoli capitoli sono tra loro collegati, ma costituiscono, al tempo stesso, argomenti compiuti e pratici.
Quindi gli interessati non devono necessariamente leggersi tutto l’ebook in una volta, ma possono concretamente volgere la loro attenzione alla problematica, che di volta in volta interessa loro.
L’ebook è infatti sì organizzato per funzioni, ma al tempo stesso all’interno di ognuna di esse si trovano sopratutto specifiche e pratiche indicazioni per risolvere specifici problemi e situazioni
- ho conoscenza, ovviamente, di molte opere in materia, almeno alcune migliaia, se consideriamo anche report e micro libri, come io amo definire talune pubblicazioni di poche pagine.
Posso quindi dire che nel mio ebook viene affrontato quello che l’esperienza pratica insegna essere le vere chiavi di successo per i problemi aziendali, per tutti i problemi aziendali, mentre la maggior parte delle altre opere si concentra solo su taluni specifici problemi.

La quasi totalità degli altri libri, ad esempio, non si occupa di una funzione moderna o fondamentale, quella della comunicazione tramite le P.R.
Chi desidera sapere qualcosa delle P.R. aziendali deve di solito acquistare un libro a parte, mentre questo argomento è già incluso nel mio ebook.
Non solo: chi voglia occuparsi di come stimare il valore di un’azienda deve acquistare libri e software specifici, che costano molto e sono di solito utilizzabili solo da chi possieda specifiche conoscenze in materia.
Nel mio libro, invece, è spiegato un metodo semplice, che non richiede software e conoscenze specifiche, proprio per risolvere anche questo tipo di esigenza
- a differenza di molti ebook generici, il libro non considera soluzioni applicabili solo teoricamente, ma è studiato per portare soluzioni concrete alle imprese italiane.
- da parte di chi l’ha letto, ho ricevuto esclusivamente feedback positivi.

A Cura di Gian Piero Turletti,
Autore di “Progetto Azienda”

lunedì 15 giugno 2009

La ricerca della felicita' non finisce mai.. :)

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Che cosa rende felici le persone, una macchina nuova o una casa più bella? Avere tanti soldi o raggiungere il successo? Avere un avanzamento di carriera o cinque minuti di notorietà?

Mi dispiace dovertelo dire, ma smettila d’illuderti: le ricerche hanno dimostrato che nessuna di queste cose Ti aiuterà a trovare la felicità. Queste cose sono la conseguenza della felicità.

La società in cui viviamo ci “comunica” ogni giorno che la felicità è un qualcosa che può essere comprata, come un etto di prosciutto al supermercato.

Invece, “i soldi non fanno la felicità”. A dir la verità, molti continuano a pensare che sia tutto “comprabile” con i soldi, anche la felicità.

Io sono esattamente dell’idea opposta e cito a sostegno della mia tesi, David G. Myers, psicologo della Hope College di Holland, nel Michigan, dove ha svolto un’interessante ricerca.

Nella sua ricerca, Myers ha individuato una notevole discrepanza tra benessere economico e felicità. Traduco: non necessariamente avere molti soldi, una posizione economica importante, successo e notorietà, sono sinonimi di felicità.

In effetti, le cronache quotidiane sono piene di casi di persone ricche e famose piene di problemi. A testimonianza del fatto che i problemi, non fanno distinzione tra ricchi e poveri. Volendo esagerare, potrei affermare che in molti casi, i soldi sono stati dei veri e propri strumenti per “uccidere” la felicità.

Il cammino della “psicologia positiva” è in pieno sviluppo, e i risultati ci portano a sorprendenti conclusioni. Ci sono prove oggettive che la felicità non si raggiunge con i soldi. Secondo queste ricerche, le persone più felici sono quelle che si concentrano sul “presente”, sul vivere bene l’oggi e non, sul domani.

E’ una vita che grido ai quattro venti di smetterla di “pensare al passato o di vivere proiettati nel futuro”. Smettila d’ingannarti che “domani sarà migliore”. Se non fai qualcosa per essere felice, domani non sarà migliore di oggi.

Pensa ad oggi e vivilo intensamente, magari come se fosse l’ultimo giorno della Tua vita.

Grandi psicologi di primo piano, come Carl Rogers o Fritz Perls, nei loro libri descrivono la salute psicologica come la capacità di vivere nel presente.

Concentrarsi sul presente, su quello che uno fa e che ha già, aiuta ad essere più felici, più soddisfatti della vita. E’ difficile essere felici se uno non sa apprezzare le cose belle che possiede già.

Dunque, con i soldi non è possibile comprare la felicità. Forse ci faranno stare meglio e in alcuni casi sono proprio necessari, anche se è impossibile comprare il “sorriso di un bambino”, “la vera amicizia” o “l’amore di una donna o di un uomo”.

Per molti, la felicità sembra un obiettivo irraggiungibile, io continuo a pensare che la felicità è fatta di cose semplici, che spesso abbiamo a portata di mano e che non sappiamo più apprezzare.

La felicità è fatta di sorrisi, di strette di mano, di persone che sei riuscito ad aiutare, di un lavoro che Ti soddisfa, di un momento di dolcezza. Persino vedere un tramonto o leggere un buon libro può rendere felici.

La felicità deve venire principalmente da dentro, dalla soddisfazione di alzarsi tutte le mattine e ripetersi che “Oggi è una bellissima giornata e chissà quante cose belle posso fare”!

Soltanto quando Tu sei felice internamente, accade il miracolo: che anche le cose materiali cominciano ad arrivare.

Fidati, io ne so qualcosa: il successo è una conseguenza della felicità e non un modo per raggiungerla.

A Cura di Giancarlo Fornei,
Formatore Motivazionale & Mental Coach
“Che aiuta le donne a creare Autostima e raggiungere un Obiettivo in 5 passi”
Autore di “Donne in Crisi” e “Penso Positivo”

giovedì 11 giugno 2009

Terra e Passione

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Tutto ciò che sperimentiamo dentro e fuori di noi è espressione di energie che possono essere usate in vari modi.

Ad esempio, l’energia della Terra, intesa come grembo nel quale viviamo, nell’essere umano è direttamente connessa con l’energia di un punto energetico denominato primo chakra (il termine chakra deriva dal sanscrito, l’antica lingua indiana, e vuol dire “ruota”).
L’energia che anima l’essere umano si convoglia in diversi chakra sparsi in tutto il corpo, in essi ruota e poi si ridistribuisce nel corpo seguendo un suo percorso di riequilibrio naturale.
Il primo chakra è il punto connesso direttamente con l’energia sessuale, della passione e della terra; tra quelli fondamentali è il punto energetico più vicino al suolo e si trova in prossimità dei genitali, sia femminili che maschili.

Questa connessione diretta tra energia sessuale e energia del fuoco e della Terra spesso viene affievolita poiché abbiamo perso la capacità di ascolto e di entrare in contatto con la natura che è al di fuori di noi. Ad esempio, il contatto dei nostri piedi con la terra è quasi sempre mediato da scarpe, scarponi, calze di fibre sintetiche che isolano il nostro corpo dall’ambiente esterno, cosicché, piuttosto che crearci confini sani ci costruiamo delle corazze che concorrono a desensibilizzarci.
Allo stesso tempo, la terra viene ricoperta da strati artificiali con asfalti, isolanti, pavimentazioni, plastiche varie… Anche se la sua energia è sufficientemente forte, per molte persone la percezione di camminare ed abitare su un pianeta vivo è sempre meno diretta.

Come psicoterapeuta, mi trovo ad interagire con persone che chiedono esse stesse di poter rimanere scalzi oppure con altre che si imbarazzano, si sentono a disagio alla mia richiesta di stare scalzi per facilitare questo contatto con la terra che di per sé rafforza sensazioni, percezioni e consapevolezze personali!

E’ molto piacevole risvegliare in modo naturale l’energia sessuale del primo chakra, perché spaventarsi del piacere?

Se immaginate questo punto energetico come una porta aperta dalla quale far fluire sensazioni che arrivano sia da dentro che da fuori di noi, è possibile iniziare questo percorso di risveglio partendo dal piacere naturale, al di là dell’interazione con altri esseri umani, e dalla riconnessione con l’energia della terra che è come il fuoco che ribolle, scalda, brucia, trasforma…

La mia esperienza terapeutica mi porta ad affermare che in molte persone questa porta rimane quasi sempre chiusa (…una sorta di cintura di castità autocostruita!).
E quando, ad esempio in una casa, una porta rimane inaccessibile per molto tempo si crea un blocco che, in caso di inondazioni verrà “stappato” troppo violentemente, e che, anche in condizioni normali, impedisce ad una parte della casa un ricambio d’aria indispensabile.

Nel nostro contesto culturale, gli adolescenti spesso iniziano la loro vita sessuale senza accompagnare la scoperta di questo mondo piacevole con la consapevolezza che la fase di vita precedente alla sessualità si chiude definitivamente.

Nelle culture matriarcali, i passaggi nelle varie fasi di sviluppo dell’essere umano erano, e sono tuttora, sanciti da veri e propri Riti di Passaggio.

Una delle esperienze che si vivono nel passaggio evolutivo dall’infanzia all’adolescenza, in entrambi i sessi, si chiama Touch of Passion (Tocco della Passione), che rende consapevole ed armonioso il nuovo modo di interagire di un adolescente con il mondo esterno, attraverso corpo ed energia della passione, mente e coscienza.
Questi elementi che esprimono la totalità dell’essere umano, a loro volta sono intimamente connessi con l’energia del cuore, ossia dell’amore (partendo dalla scoperta del piacere nel “dare piacere”), che si espande al di là dei sentimenti di attrazione uomo-donna.

Il risveglio dell’energia della passione innesca una condizione vibratoria. L’energia viene direzionata gradualmente sul chakra del cuore (punto energetico situato al centro del petto), così da connettere direttamente l’energia genitale e sessuale con il cuore, piuttosto che con la mente, cosa che noi facciamo abitualmente.

Una volta raggiunto questo obiettivo, le parti negate del corpo della persona vengono rienergizzate e riportate in sintonia con lo scorrere della vita, guarendo, così, anche eventuali esperienze sessuali vissute soggettivamente come traumatiche.

Descrivo questa esperienza anche nel mio ebook SessualMente come modalità alternativa per “prendere confidenza” con l’energia sessuale, aggirando difese e condizionamenti proposti dalla mente che per suo compito controlla, elabora, offre paragoni con le esperienze passate o predizioni future, ma non “rompe le scatole” quando si vive momenti di assoluto tempo presente come nella condizione orgasmica.

Ristabilire un nostro libero fluire energetico porta inevitabilmente ad una maggiore apertura nel ricevere dall’esterno, a cominciare dalla Terra che ha sempre tanto da trasmetterci!

A Cura di Maria Rosa Greco,
Autrice di “SessualMente”

martedì 9 giugno 2009

Ansia e Stress

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Io sono sicuro che tra l’ampia varietà di frequentatori, lettori e scrittori di questo interessante blog vi sia un buon numero che ogni giorno si deve misurare con la realtà di questi tempi duri e difficili.

Quanti di loro hanno perso il posto di lavoro? Quanti di essi sono tra quelli che fanno fatica per arrivare alla ormai fin troppo menzionata “terza settimana” del mese?
Non ho mai pensato che i lettori di questo blog siano soltanto persone interessate a divenire ottimi venditori, esperti di PNL, investitori saggi che sanno dove rifugiare il loro denaro, ricchi che desiderano consolidare ed aumentare la loro ricchezza.

Sicuramente tra loro ci sono anche quelli che vengono attratti dal tema “Crescita”, tanto caro e dominante in questo bel Gruppo editoriale innovativo e davvero avanti con i tempi. Crescita vuol dire anche evoluzione, cammino, progresso, spostamento graduale da una condizione meno appagante ad una più serena e gratificante.
Ma i tempi sono duri, dobbiamo riconoscerlo, e l’ho già affermato in un mio precedente intervento. La recessione che sta colpendo il mondo è davvero globale. La paura di ‘non farcela’, lo scoraggiamento, la scomparsa dei termini “lavoro sicuro” o “posto fisso” sono divenuti temi ricorrenti nei pensieri e nei sogni disturbati di molti.

Ecco perché è della massima importanza conoscere e mantenere attivo il nostro pilota automatico interiore. E’ una stupenda centrale di autocontrollo, ben protetta nel nostro sistema limbico, nella parte più centrale del nostro meraviglioso cervello. E’ uno straordinario componente immateriale ma reale della nostra prodigiosa mente, ma che, come tutti gli organi, apparati,muscoli e strutture organiche deve essere allenato e tenuto in forma.

Ad aiutarci in questo c’è un fatto prodigioso: il 20% di tutto l’ossigeno e il prezioso sangue che lo trasporta, necessari a tutto l’organismo, va ad alimentare specificamente quella prodigiosa macchina bio-cibernetica che un sapiente Progettista Universale ha creato e messo della nostra testa, ben protetta e quasi ‘galleggiante’ in essa. E i semplici metodi di governo e di controllo sono davvero alla nostra portata. Basta che ne prendiamo atto e che con il nostro pensiero attivo stabiliamo con essi un costante contatto consapevole.

L’e-book “Pilota automatico Verso il Successo” è basato su fatti autentici, su vita vissuta, e contiene testimonianze di valore e collaudate. Non promette miracoli, ma offre un concreto aiuto per trovare e far proprio il comportamento che vince sempre, che dice di non arrendersi mai.
Accompagna il lettore in un viaggio coinvolgente, parlando al suo cuore ma anche al suo buon senso, risvegliando poteri dei quali siamo tutti dotati, ma dei quali spesso facciamo inconsapevole e scarsissimo uso. E così si scopre come sia veramente alla portata di tutti controllare lo stress, ottimizzare la salute e l’umore, possedere il comportamento che vince sempre – anche nelle situazioni più difficili – e divenire il medico di noi stessi.

Una piccola serie di brevi articoli vi spiegherà più avanti come sia possibile far propri i semplici comandi di questo pilota interiore, che veramente possediamo tutti, e che sono capaci di rivoluzionare il nostro modo di essere, aiutandoci a considerare i problemi come sfide attive, da affrontare e vincere, rendendo in tal modo la nostra vita un’avventura straordinaria e degna di essere assaporata, vissuta momento per momento.
Alla fine di ogni giornata scopriremo di aver acquisito una ulteriore manciata di vera ‘ricchezza’ interiore, scoprendo di possedere anche nuova energia e tanta voglia di fare e dare, ripartendo ogni giorno per un affascinante viaggio.

A Cura di Giancarlo Randone,
Autore di “Pilota Automatico Verso il Successo”

giovedì 4 giugno 2009

9 consigli per iniziare a vivere sereno

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Spesso mi chiedono: “Ma come fai ad essere sempre così allegro e vivere in maniera spensierata?”

Intanto, evita di pensare che io non abbia problemi. Ne ho molti più di quanto Tu possa pensare, è solo che AMO viverla, la vita, e non subirla.
Ho imparato a far scivolare i molti problemi di ogni giorno sulla mia pelle, come se indossassi un impermeabile in una giornata di pioggia.
La maggior parte delle persone ha paura di vivere intensamente e pienamente la propria vita, si preoccupa unicamente di “sopravvivere” e forse, non ha capito una cosa: non né ha una seconda a disposizione!
Salvo che, Tu che stai leggendo, sei in grado di affermare il contrario e cioè, di aver già pronta una seconda possibilità di vita, è molto meglio vivere quell’unica che hai, nel modo più intenso possibile.
Eccoti qualche consiglio utile per vivere alla grande, come faccio io:

1. Decidi cosa Vuoi ottenere dalla Tua vita. Poniti degli obiettivi, mettili per iscritto e cerca di perseguirli con costanza. Se non sai che cosa vuoi, difficilmente riuscirai ad ottenerlo;
2. Osa. Non aver paura di sbagliare. Tutti, prima o poi, sbagliamo. Se non sbagli mai… non imparerai mai nulla di nuovo, quindi, sbaglia con tranquillità, fa parte del gioco della vita;
3. Sorridi di più. La vita è meravigliosa e merita di essere vissuta col sorriso sulle labbra. Le persone che sanno sorridere, alla vita, la vivono meglio. Impara a sorridere e magari, ad ironizzare un po’ su di Te, senza prenderti troppo sul serio;
4. Sii folle. Lo dice anche Steve Jobs nel Suo mitico discorso alla Stanford University. Le persone di successo sono un po’ folli; le persone folli, sono più portate per il Successo. Impara a sorprendere gli altri con la Tua straordinaria vitalità;
5. Continua ad imparare. Mai smettere di imparare; c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, qualsiasi età Tu abbia. Io, a 47 anni, continuo ad imparare ogni giorno delle cose nuove. Sii curioso, come sosteneva Einstein. Continua ad imparare;
6. Dona agli altri. Ricordati che hai due mani: una per dare, l’altra per ricevere. Se tutte due danno, non va bene; se tutte due prendono, non va bene. Una dona, l’altra riceve, è sempre stato così. Dona quello che Vuoi, purché doni con amore e, soprattutto, senza spettarti nulla in cambio;
7. Prenditi tutto quello che di bello Ti passa la vita. Impara a godere dei momenti belli che la vita Ti offre. Troppo spesso le persone inseguono sogni maestosi e non sanno apprezzare le piccole cose belle della vita. Comincia ad apprezzare quelle che hai, comincia ad accettare quelle che Ti offrono. Se lo farai, l’Universo o Dio, Te ne manderà delle altre, sempre più belle, sempre più grandi;
8. Sogna in grande e agisci in piccolo. Impara a sognare in grande. Nei mie seminari ripeto sempre una frase del grande T. Harv Eker: “Se Vuoi colpire le stelle, spara alla luna”. Dunque, sogna in grande e poi agisci in piccolo, a piccoli passi, ogni giorno;
9. Aggiungi sempre valore a quello che fai. Che senso ha vivere senza lasciare un segno? Nessuno. Aggiungi sempre qualcosa in più a quello che fai, dai un valore aggiunto e non accontentarti mai di essere “banale”.

Insomma, vivi intensamente, attimo per attimo e aggiungi ad ogni minuto della Tua vita, poesia, ritmo, passione, entusiasmo, allegria, amore…
Un poeta americano di cui non ricordo il nome, citava: “Andai nel bosco perché volevo vivere con saggezza e in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, per sbaragliare ciò che non era vita e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto”.

Un abbraccio e, naturalmente, lasciami un commento al post.

A Cura di Giancarlo Fornei,
Formatore Motivazionale & Mental Coach
“Che aiuta le donne a creare Autostima e raggiungere un Obiettivo in 5 passi”
Autore di “Donne in Crisi” e “Penso Positivo”

lunedì 1 giugno 2009

ancora Telemarketing

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Un punto molto importante nell’organizzazione della giornata di lavoro di chi vende o chi fa Telemarketing è la costruzione dello/degli script. Il termine “script” deriva dalla lingua inglese e significa letteralmente “scritto” o “testo steso” e sta ad indicare quel particolare strumento che può essere indicato come il “copione della telefonata” ed il “messaggio che vogliamo dare”.

Come a teatro o nei film che gli attori per imparare le loro battute si servono dell’ausilio del copione delle loro battute in forma scritta, che li aiuta ad imparare a memoria ciò che devono dire. La funzione dello script
è proprio quella di guidarti ed aiutarti durante la telefonata a non dimenticarti nessun passaggio delle fasi della telefonata (che vedremo nel prossimo capitolo) e, soprattutto, aiutarti a rispondere a qualsiasi cosa ti viene detto o richiesto. Deve essere la tua guida vera e propria! Ci sono due modalità per utilizzare lo script: una in versione “classica” e una in versione decisamente più moderna.

La prima consiste nell’avere sempre sulla scrivania e sott’occhio il foglio cartaceo dove hai tracciato lo script. La seconda invece consiste nell’avere lo script direttamente sul tuo PC grazie ad un software da impostare in base alle tue esigenze che ad ogni domanda, risposta od obiezione, ti dice subito qual è la risposta più adatta della situazione direttamente visualizzata sul monitor.

Sei tu che, ad ogni cosa che ti viene detta dal tuo interlocutore, clicchi sull’opzione che ti propone il programma e lui ti dà la risposta idonea. Io sinceramente preferisco la seconda per ovvi motivi: maggior possibilità di opzioni e funzionalità (un conto è scrivere sul un semplice foglio, un conto avere tantissime risposte catalogate su un computer…), inoltre per il semplice fatto che tutto è automatizzato il tempo risparmiato è davvero notevole! Se la tua azienda non dispone di questa tipologia di programma,
non ti preoccupare perchè ciò che vedremo adesso può essere applicato sia per la modalità moderna, ma anche per quella “classica”.

A questo punto occorre una precisazione: non esiste e non esisterà mai uno script adatto per ogni situazione! Molti dicono il contrario, ma sbagliano e anche di molto perchè non si può pensare che uno script costruito per una campagna di telemarketing dedicata ai clienti già acquisiti sia uguale a quello costruito per telefonare aziende mai conosciute prima.
Infatti ogni script è funzionale alla tipologia di clienti o potenziali con cui vieni a contatto e allo scopo della tua telefonata. Prima di vedere quali sono i tipi di script però, vediamo le caratteristiche di costruzione comuni a tutti in modo da non confonderti.

Ora ti elenco le cose che devi fare nel costruire e usare uno script:
- La costruzione di uno script deve avere una sola tipologia di azione di telemarketing: ad esempio devi decidere da subito de vuoi scrivere uno script per fissare degli appuntamenti o per richiamare i clienti già acquisiti.
- Bisogna stendere la conversazione con tutte le parole che userai durante le telefonate suddividendo le parole nella telefonata in base alle fasi di cui è composta e sulle quali si basa il metodo di telefonare che devi usare (che si chiama ICF e vedremo in dettaglio nel prossimo capitolo).
-Solo perchè ti scrivi le parole che devi dire, non significa che devi parlare come un robot! I tuoi dialoghi non devono sembrare “meccanici”. Sii comunque te stesso, adottando un linguaggio parlato: in pratica come se stessi parlando senza leggere lo script! Non devi far capire al tuo interlocutore che stai leggendo ciò che dici. Il modo miglior per ottenere questo, è quello di caratterizzare i tuoi discorsi vie etere come dei normali discorsi: cioè immettendo ogni tanto delle normali imperfezioni nelle parole ed utilizzando ogni tanto qualche pausa per non parlare “tutto d’un fiato”.
- Le tue telefonate devono essere brevi per non perdere tempo utile, ma anche per tenere alta la concentrazione di chi ti ascolta a telefono. Per fare ciò,sai già che devi fare uso principalmente di frasi corte e con parole essenziali.
- Quando scrivi il tuo script, devi prevedere le possibili risposte dei tuoi clienti o potenziali: a tal scopo, per ogni domanda che fai devi prepararti anche le possibili cose da dire in base alle risposte che ricevi. É ovvio che per fare questo ogni domanda nuova che fai deve essere attinente e collegata alla risposta ricevuta precedentemente.
- Quando hai finito di scrivere lo script, studialo e rileggilo ad alta voce per sentirti “dal vivo” come parli.
- Aspetta un giorno senza vedere lo script, per apportare delle ulteriori modifiche necessarie che da subito, appena scritto lo script, non riesci a vedere per via del normale calo di lucidità mentale. Quando apporti le ultime e definitive modifiche fai in modo che tutto rientri nello stesso foglio: questo aiuta ad avere tutto il dialogo scritto a portata di mano senza dover cercare la risposta ad una domanda in fogli diversi. Questo aumenterà la tua sensazione di avere tutto “sotto controllo”.
- Oltre ad ascoltarti ad alta voce esistono altri strumenti per vedere se il tuo script è vincente, ma adottali solo dopo che hai aspettato un giorno per correggerlo. Uno di questi è quello di registrare delle simulazioni delle tue telefonate: è sorprendente come ascoltando la propria voce in un secondo momento sia molto differente da quella che siamo abituati a sentire mentre parliamo. In questo modo
potrai capire quali sono i punti dove è necessario migliorare il tuo tono di voce. Un altro strumento è quello
di far leggere il proprio script da un collega o un amico invertendo le parti: tu simuli un potenziale cliente mentre che ti sta aiutando svolge il tuo compito. Ascoltare lo script dall’altra parte del telefono infatti è di grande aiuto per notare i punti deboli ed eliminarli!

Ecco invece le cose che ti consiglio di non fare:

- Non far percepire al tuo ascoltatore che stai seguendo uno script, quindi non far sembrare i tuoi discorsi come automatizzati: se è vero che lo script ti aiuta proprio in questo senso cioè ti è d’ausilio perchè è il tuo discorso già scritto, però non deve essere notato dai tuoi potenziali clienti. Quindi la parola d’ordine è: aiutarsi con lo script, ma non farlo capire a chi ti ascolta.
- Il tuo dialogo, usando uno script, deve seguire tutte le regole studiate nei capitoli precedenti in merito all’uso del tono della tua voce e all’uso delle parole vincenti. Quindi non cadere nell’errore che tutti fanno, di dimenticarsi di queste regole mentre seguono lo script.
- Un altro errore da evitare decisamente è quello di annoiarsi da parte tua dopo molte telefonate usando lo stesso script: ogni telefonata che fai è unica perchè chi ti ascolta (cliente o no) è la prima volta che lo fa in quella giornata, per cui devi farti sentire come se stessi chiamando una persona senza aver chiamato nessuno durante tutta la giornata. A motivo di questo, prenditi 30 secondi di pausa tra una telefonata e l’altra, per riuscirci.
- Se nel corso del tempo vedi che il tuo script funziona, non cadere nello sbaglio di modificarlo per via che vuoi aumentare la tua percentuale di conversione ( per far questo occorre fare altro, come abbiamo già visto) o perchè un collega ne ha uno che sembra, a prima vista, migliore del tuo. Vai avanti per questa strada, perchè se cominci a superare le 5-10 parole modificate, cala drasticamente la tua percentuale di riuscita rispetto alle chiamate che fai.
Adesso che sai come comportarti nella scrittura di qualsiasi script, vediamo quali sono le categorie. Di script ne esistono essenzialmente tre e questa distinzione è dettata dal fatto che tutti e tre gli script hanno un obiettivo diverso.

Eccoli i tre tipi:
- Script di VENDITA (adatto per la ricerca di nuovi clienti e per la vendita di prodotti).

- Script di STATISTICA (adatto per analisi di mercato e per la raccolta dati in merito alla fidelizzazione dei
clienti).

- Script di RICEZIONE (adatto per quando si ricevano solo telefonate dall’esterno, senza farne di proprie. E’ lo script usato nei centralini per l’assistenza clienti post-vendita e nei centralini di istituzioni varie: numeri verde, forze dell’ordine, ecc…).
Nella mia formazione di telemarketing ho visto e usato una lunga serie di script, tutti molto completi, ma difficile da mettere in pratica perchè troppo tecnici e lunghi. Applicando invece il metodo di telefonare ICF (Inizio- Centro-Fine) ideato da me, ti renderai conto come ogni script diventa di immediata applicabilità!

A Cura di Roberto D’Aloisio,
Autore di “I Segreti del Telemarketing”