lunedì 31 maggio 2010

Rendere la logistica efficente

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Fino a pochi anni fa il campo della logistica era considerato un “fratello minore” nella famiglia delle cosiddette Operations Aziendali. Al loro interno, infatti, avevano maggiore risalto le attività di produzione, di acquisto delle materie prime e dei semilavorati, addirittura i cosiddetti Servizi Generali.

La parte del processo distributivo di magazzinaggio, preparazione degli ordini e consegna finale veniva considerata un costo necessario e non un’opportunità per fornire valore aggiunto ai beni oggetto della catena distributiva.

Ci si è poi resi conto che in realtà, nel processo di vendita, la parte di gestione e consegna dei prodotti ai consumatori finali, o ai punti vendita a diretto contatto col pubblico, può arrivare a rappresentare un grande vantaggio competitivo per l’azienda: essere presenti al consumo tempestivamente e con un’ampia gamma di prodotti è un ottimo modo di conquistare quote di mercato.

Ma come è possibile ottenere valore aggiunto dalla logistica e raggiungere livelli di servizio e di costo ottimali per la propria azienda? La risposta sta in due parole, che rappresentano gli obiettivi primari del logistico: efficacia ed efficienza.

Anzi, la definizione fondamentale della logistica moderna può essere sintetizzata in questa frase: la logistica rappresenta la gestione del flusso di merci dal produttore al consumatore finale, che comprende fasi di movimento (trasporto), di attesa (stoccaggio) e di manipolazione (allestimento ordini), e nella quale ogni fase deve tendere alla massima efficacia (raggiungimento del livello di servizio) ed efficienza (minimizzazione dei costi) globali.

Dunque risulta fondamentale, per intervenire su efficacia ed efficienza, individuare le diverse fasi operative in cui si divide la logistica, evidenziando per ognuna di esse i funzionamenti interni e le relazioni reciproche con le altre fasi operative. Si crea in questo modo una griglia schematica delle attività e delle sotto-attività, per ognuna delle quali diviene possibile individuare gli attributi di efficacia ed efficienza.

Cosa si intende, nello specifico, per efficacia?
Si intende la capacità di svolgere, da parte della logistica, un servizio “efficace”, ossia in grado di soddisfare le richieste delle fasi più a valle nella catena logistica. Degli esempi chiariscono più di tutto: indicatori di efficacia possono essere: evadere il 100% degli ordinativi, avere lo 0% degli errori di spedizione, caricare e scaricare tutti gli automezzi entro le finestre orarie previste, consegnare ai clienti entro le date (o gli orari) pattuiti.

Sono indicatori che rendono ragione di quanto una logistica si avvicini a ciò che l’azienda e il mercato vogliono da essa. Possono essere svariati, e ogni azienda deve individuare e misurare gli indicatori più significativi per la sua attività e il suo mercato.

E cosa si intende per efficienza?
Parlando di efficacia abbiamo visto che si considera solo il risultato ottenuto, trascurando “lo sforzo” con cui lo stesso si ottiene. La misurazione di quest’ultimo fornisce l’efficienza, che in ultima analisi si traduce in una misura dei costi unitari che si sostengono per ottenere i risultati detti.

Esempi di indicatori di efficienza possono essere: la produttività del magazzino, i costi unitari di trasporto, i costi unitari di gestione dell’unità di merce. Sono quindi indicatori che misurano “quanto si spende” in termini di risorse per fornire il servizio logistico.

Rendere più efficiente la logistica di un’azienda consiste nell’analizzare tutti gli indicatori di efficacia ed efficienza, nello sviluppare un’analisi costi-benefici che leghi servizio e risorse impiegate e infine nell’elaborare una strategia di intervento che permetta di non ridurre il livello di servizio, abbassando invece i costi unitari.

Questa strategia può comprendere diverse azioni e impattare su: infrastrutture, automazione, mezzi di movimentazione, gestione dei turni di lavoro, disegno della rete di trasporti, gestione delle scorte. Ogni azione può avere reazioni su altre fasi della stessa catena logistica, che vanno sempre individuate e opportunamente valutate all’interno dell’analisi costi-benefici.

A cura di Andrea Cattaneo
Autore di Logistica Efficiente

mercoledì 12 maggio 2010

Creare nuovi oggetti

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Come indico nella mia guida “Creare oggetti di design” per riuscire a creare un oggetto, ma in genere per creare qualsiasi cosa nella vita, è necessario disporre di una certa quantità di attenzione libera.

Molti si chiederanno cosa c’entri l’attenzione con la creatività. Per capire di cosa parlo provate per un attimo a paragonare la vostra attenzione alla RAM di un computer. Più RAM possiede il vostro computer più programmi siete in grado di aprire contemporaneamente.

Se cercaste di aprire un ennesimo programma oltre questo limite, il sistema vi avvertirebbe che la RAM disponibile è terminata o quanto meno tutti i programmi risulterebbero molto rallentati.

Quindi più attenzione libera avete più cose potete gestire contemporaneamente.

Provate adesso a paragonare i programmi aperti nel vostro computer ai pensieri che “abitano” la vostra mente come se questa fosse un condominio dove un grande flusso di persone entra ed esce e delle quali spesso non siete neanche consapevoli né della loro esistenza né della loro attività.

Più pensieri avete, di qualsiasi tipo, più la vostra mente sarà occupata a gestirli esattamente come i programmi attivi di un computer.

Fatta cento tutta l’attenzione in vostro possesso, quella libera è quella che vi rimane non ancora impegnata in pensieri; ed è con questa che voi create.

Tutto richiede attenzione: svegliarsi la mattina, alzarsi, mangiare, decidere di andare a lavorare, impegnarsi nel lavoro, dormire, avere amici, un partner, dire una bugia, essere integri o no.

Le persone che esauriscono la loro attenzione a causa di problemi o pensieri negativi, che quindi assorbono energia, vanno velocemente verso la depressione. E più si deprimono più consumano l’attenzione libera rimasta dirigendosi velocemente verso la malattia.

Per creare qualcosa a un certo livello non solo è necessario avere una sufficiente quantità di attenzione libera ma è indispensabile che la sua qualità sia eccellente.

Una volta certi di disporre di attenzione libera è necessario verificare se riuscirete a dirigerla dove volete; inutile averla se poi non riuscite a controllarla. Un po’ come la pubblicità di quel pneumatico il cui slogan è: ”La potenza è nulla senza controllo”.

Un primo piccolo, ma efficace, esercizio vi aiuterà a verificare a che punto siete con la gestione della vostra attenzione è il seguente: “scegli un oggetto immobile e dirigi su di esso l’attenzione (esaminalo) per un intervallo di due minuti.

Ogni qualvolta che l’attenzione divaga, riportala sull’oggetto. L’esercizio può essere svolto in gruppo o con una guida che tiene conto del tempo”.

Fatelo una seconda volta e alla fine cercate di capire se è cambiato qualcosa dalla prima volta che avete fatto l’esercizio.

Diciamo che la vostra capacità di gestire l’attenzione è di buona qualità se durante l’esercizio non avete pensato a null’altro che all’oggetto che avete scelto. (Questo esercizio fa parte del libro RiEmergered – Tecniche per esplorare la coscienza di Harry Palmer).

Quindi la vostra creatività è in qualche modo funzione della quantità di attenzione libera che avete a disposizione ma anche della vostra capacità di dirigerla sul tema che volete sviluppare sia esso un oggetto di design che su un qualsiasi altro tema della vostra vita.

Iniziate a liberare l’attenzione fissa e scoprirete che presto la vostra mente volerà in dimensioni che prima non pensavate neanche che esistessero. Del “come” parleremo in seguito.

Buon lavoro a tutti!

A cura di Francesco Filippi
Autore di Creare Oggetti di Design