lunedì 31 agosto 2009

Tornare in forma dopo le vacanze

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L’estate sta quasi per finire, le vacanze sono per molti un ricordo lontano ma il tuo benessere fisico non può fermarsi ora, non deve svanire in pochi giorni a causa dello stress della vita quotidiana, o rimanere in attesa della riapertura di palestre con i più svariati corsi che aiutano a rimettersi in forma.
Oggi puoi ricominciare stando comodamente a casa tua, riprendendoti a piccole dosi quell’energia dissoltasi nel calore dell’estate, inalando aria nuova nel tuo corpo e rendendoti consapevole delle enormi riserve fisiche che aspettano solo di essere utilizzate.
Oggi ho scelto per te un bellissimo regalo: il report “I Sigilli del Corpo” che chi ha già acquistato il mio ebook “La Ruota del Benessere” ha ricevutoin omaggio ad altri due report dedicati al benessere mentale e spirituale.
Di cosa tratta il mio report che ti aiuterà a ricominciare “alla grande” la vita di tutti giorni? Quali benefici puoi trarre dalla pratica dei semplici esercizi proposti? Grazie all’affascinante quanto potente energia vitale chiamata “ch’i” dai cinesi, “ki” nelle discipline giapponesi e “prana” nello Yoga, puoi anche tu in brevissimo tempo:

* ridare energie al tuo corpo dopo la “pausa estiva”
* sentirti più tonico e migliorare la tua elasticità muscolare
* svegliarti con un rilassamento ideale prima di andare al lavoro
* vederti gradualmente più in forma grazie a una maggior consapevolezza fisica

Eseguendo ogni giorno, anche per pochi minuti, la sequenza proposta, sarai in grado di raggiungere questi risultati anche tu!
Le vacanze sono ormai finite… è ora di mettersi al lavoro… fisico!

A Cura di Stefano Bresciani
Autore di “La Ruota del Benessere”

venerdì 28 agosto 2009

L'arte della seconda chance

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E’ un dato di fatto: viviamo in una società narcisistica che non tollera smagliature e difetti, dove si è persa la capacità di accomodare, di riparare, di aggiustare le cose. Tutto dev’essere nuovo al punto di accordare le proprie preferenze solo a oggetti intatti e scintillanti. Ma questa capacità andrebbe recuperata e incoraggiata, soprattutto nell’ambito dei rapporti di amicizia.
Il rammendo è un’arte antica e saggia, tanto che il suo alto valore simbolico risale alla mitologia greca. Le tre Moire, divinità artefici del destino degli uomini, erano sarte che con ago, filo e forbici tessevano le sorti della vita. Un mito che è stato ripreso anche nelle fiabe moderne, come La Bella Addormentata nel bosco, dove la felicità della principessa dipende dalle bacchette magiche di tre fate tessitrici, e nell’Ago da rammendo di Hans Christian Andersen.
Buttare via i ricordi, anche se spiacevoli, e allontanare un amico che ci ha fatto del male, non aiuta a riscattare i sentimenti feriti. Ripararli con cura, invece, consente di “fare ammenda” degli sbagli commessi e di perdonarsi certe fragilità. Il primo passo da compiere per guarire, in questi casi, è fare indietreggiare il nostro rancore, senza giudicare gli altri dal dolore che ci provocano, ma dalla loro abilità di riparare gli strappi.

Chi ci ha fatto soffrire ha intaccato il tessuto del rapporto, ma non è detto che la trama sfilacciata non si possa recuperare con un paziente lavoro di ricostruzione (e per rammendo, in questo caso, s’intende la volontà di mettere da parte l’aggressività e il risentimento che ci avvelenano l’esistenza).

Peccato però che quest’arte di riallacciare i legami appartenga solo a chi è adulto, e ha superato brillantemente tutte le tappe della crescita interiore. Chi si rifiuta di crescere, invece, crede che un rapporto che s’incrina sia finito per sempre, e che non ci si possa mettere nessuna “pezza” dopo una lite. Preferisce allora troncare il legame, perché ha paura di “pungersi” con l’ago da rammendo.

Non vuole, cioè, individuare le proprie responsabilità nel fallimento del suo rapporto di amicizia, che è senz’altro un percorso faticoso, ma è anche l’unica via per addomesticare i sensi di colpa e vincerli.
Basta pensare che la capacità di accomodare e risanare in natura è fisiologica: nel corpo umano si realizzano ogni ventiquattr’ore ben 1.300 attività riparatrici contro virus, batteri, tagli ed escoriazioni. Questo dimostra che dopo ogni guerra si può ricostruire.

E tu, hai mai utilizzato lo psico-rammendo per prenderti cura dei tuoi sentimenti feriti? Fammelo sapere con un commento al mio post!

A Cura di Marina Roveda,
Autrice di “Le Regole dell’Amicizia”

lunedì 24 agosto 2009

Donne che crescono

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Ricevo mediamente dalle 25 alle 30 email ogni giorno, spesso di persone che neppure conosco, che mi chiedono aiuto e consigli dei più disparati o anche solo di “ascoltarle”.

L’altro giorno, invece, ho ricevuto un’email un po’ particolare da parte di Manuela, una bella ragazza dai capelli rossi di La Spezia, con la quale ho fatto coaching almeno un paio di anni fa.

A differenza delle solite email di aiuto, quella di Manuela era di “ringraziamento”. Mi ringraziava per quello che avevo fatto per lei e per averla aiutata a “imparare a comunicare e relazionarsi meglio” con le persone.

Manuela chiudeva la sua email con un invito esplicito a pubblicarla, per far sapere a tutte che è possibile essere aiutate a crescere. Che è sciocco non chiedere aiuto.

Ho pubblicato integralmente l’email di Manuela sul blog che ho dedicato alle donne, nel precedente post e prendo spunto dalla sua bellissima lettera, per invitare tutte le donne che stanno leggendo a “reagire positivamente” agli eventi, anziché subirli passivamente.

Fate come ha fatto Manuela e datevi da fare per migliorare la Vostra vita. Se non conoscete una cosa: imparatela. Se non ce la fate da sole: chiedete aiuto. Anziché aspettare: agite.

Aiutare le donne a crescere è stata ed è una delle esperienze più belle che mi siano capitate negli ultimi cinque anni.

Mentre aiutavo le donne a tornare a sorridere, a volersi bene e riprendersi la propria vita, ho imparato tantissime cose dall’Universo Femminile e mi sono arricchito a mia volta.

Ma la cosa più bella è che molte di queste donne sono riuscite a Tornare a Vivere la propria Vita con la V maiuscola.

Il messaggio che vorrei far passare dalle pagine di questo blog, che raggiungesse il maggior numero possibile di donne che in questo preciso momento sono in difficoltà, è che possono farcela anche loro.

Se ci credono, se evitano di arrendersi e di rimandare a domani e cominciano sin da ora ad agire, anche loro hanno molte probabilità di farcela. Anche loro possono cambiare in meglio la propria vita.

Così come ha fatto Manuela, e così come hanno fatto tantissime altre amiche.

Sì! Sono assolutamente convinto che aiutare le donne a crescere, nonché a riprendersi la propria vita è possibile. A patto che ci credano prima loro; fortissimamente ci credano.

“Fai il primo passo nella fede. Non hai bisogno di vedere tutta la scala, basta fare il primo passo”.
Martin Luther King

Un abbraccio e lasciami il Tuo commento.

A cura di Giancarlo Fornei
Autore di “Donne In Crisi” e “Penso Positivo“

giovedì 20 agosto 2009

Ebook Settembre 2009

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E dopo le fantastiche uscite di Agosto eccoci qui pronti per lanciare un’altra carrellata di ebook uno più interessante dell’altro… a voi la scelta!

Partiamo dal formatore n.1 al mondo, Anthony Robbins, passando per 2 Autori del Club Bruno Editore, Patrizio Messina e Guido Di Domenico, per il nuovo Autore Francesco Filippi, per finire al best-seller internazionale di Pierpaoli e Zappulla in coedizione con l’editore Morlacchi.

Martedì 1 Settembre
Appunti da un Amico di Anthony Robbins
Scarica Gratis i Primi 2 Capitoli della Guida per Assumerti la Responsabilità della Tua Vita
Riuscire a cambiare la propria vita è possibile attraverso la concentrazione assoluta sulle soluzioni più che sui problemi proprio come insegna un maestro della motivazione del calibro di Anthony Robbins.

Mercoledì 9 Settembre
Guadagnare con i Cicli di Borsa di Patrizio Messina
Come Investire in Modo Sicuro Sfruttando l’Analisi Ciclica
Apprendi le dinamiche del mercato finanziario, scopri le tecniche degli esperti per riconoscere i momenti favorevoli e inizia a guadagnare con i cicli di borsa.

Mercoledì 16 Settembre
Creare Oggetti di Design di Francesco Filippi
Come Progettare, Produrre e Vendere i Propri Oggetti di Design
Scopri quali sono i segreti per trasformare la tua idea in realtà, impara a gestire il business e le relazioni con i soci e con i clienti, e apprendi le tecniche giuste per farti conoscere sul mercato.

Mercoledì 23 Settembre
L’orologio della vita di W. Pierpaoli & P. Zappulla
Rigenerare il Tuo Corpo e la Tua Mente per Prevenire l’Invecchiamento
Scopri i segreti della Melatonina per rigenerare il tuo corpo e la tua mente e per prevenire l’invecchiamento con tutti i suoi problemi. Segui gli insegnamenti e i consigli di un grande esperto per vivere in pieno benessere e rallentare l’invecchiamento.

Mercoledì 30 Settembre
Grandi Trades per Piccoli Traders di Guido di Domenico
7 Passi per Diventare un Trader Vincente e Guadagnare con il Trading Online
Scopri le tecniche più avanzate per migliorare le tue prestazioni nel mondo del trading, cresci investimento dopo investimento acquisendo esperienze preziose che ti porteranno a diventare da piccolo a grande trader.

Quale pensate che sia il best-seller di Settembre 2009?
E come sempre… votate anche la copertina più bella!

Auguro a tutti voi buona lettura!!

A Cura di Valentina Lauro,
Assistente Editoriale Bruno Editore

lunedì 17 agosto 2009

Conoscere le obiezioni per vendere di piu'

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Le Obiezioni forniscono indizi preziosi su cosa soddisfa o non il cliente e sono un segnale positivo di interesse da parte del cliente.Le Obiezioni possono essere pretestuose o reali. Si possono individuare attraverso tre punti di riferimenti specifici per determinare la tipologia di obiezione che ci troviamo a gestire:

- il grado di precisione con cui vengono formulate

- il momento nel quale vengono formulate

- l’atteggiamento dell’interlocutore

Le Obiezioni Pretestuose sono:

* costanti e cadenzate,
* vengono formulate all’inizio del colloquio e prima dell’illustrazione del progetto,
* il potenziale cliente ha un atteggiamento distratto e con sguardo sfuggente.

Le Obiezioni Reali, invece, sono:

* lente con pause,
* toni di voce bassa,
* vengono formulate durante la presentazione della proposta,
* il potenziale cliente ha un atteggiamento attento, concentrato ed un tono serio e riflessivo.

Tre Errori da evitare:

1. Ritenere che l’obiezione sia diretta a noi personalmente
2. Non prendere in considerare l’obiezione
3. Colpevolizzare il Cliente

Nove Consigli utili:

1. Far emergere le Obiezioni
2. Imparare a cogliere il sorgere di un’obiezione da uno sguardo perplesso oppure da un gesto negativo
3. Anticipare le Obiezioni per gestire la situazione al meglio
4. Lasciare parlare, senza interrompere
5. Riflettere sulla risposta
6. Evitare le discussioni
7. Considerare l’obiezione come una domanda e nulla più
8. Evitare espressioni del tipo : “Non è vero”, “Lei si sbaglia”, “Lei non ha capito”
9. Mantenere la calma

Ricordarsi che:

LE OBIEZIONI SONO UN SEGNALE DI INTERESSE DA PARTE DEL CLIENTE…
QUINDI, SE IL CLIENTE NON MUOVE OBIEZIONI, NON SIGNIFICA CHE VA TUTTO BENE…

Concludo l’articolo ringraziando coloro che hanno apprezzato il mio e-book trovandolo utile nella propria attività, il che mi ha gratificato molto essendo proprio questo il mio intento.

A Cura di Cesare D’Ambrosio,
Autore di “Tecniche di Vendita”

lunedì 10 agosto 2009

Carriera Rapida in azienda

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Tutti i giovani neoassunti si sentono ripetere continuamente che per fare carriera bisogna impegnarsi, raggiungere gli obiettivi fissati e saper prendere le giuste decisioni.
Tutte cose corrette, ma è così o necessita qualcos’altro? La teoria in base alla quale la ricompensa è proporzionale allo sforzo prodotto, è valida o no?

Con questo post vorrei tentare di spiegare perchè alcune persone, a mio avviso, ragiungono il vertice di una organizzazione mentre altre no. Probabilmente qualche lettore troverà eccessive le mie affermazioni mentre altri potranno essere d’accordo. Tutto quello che leggerete nell’articolo è frutto delle mie esperienze personali all’interno di organizzazioni industriali complesse.

Ma prima di esprimere la mia opinione su cosa occorre per raggiungere il successo in un’azienda, vorrei un attimo descrivere sinteticamente come è organizzata una grande impresa. Il potere assoluto è concentrato nel vertice aziendale. Generalmente il presidente o amministratore delegato. Seguono i dirigenti responsabili di settore e i vari
responsabili di reparto o ufficio. Ci sono poi le persone operativi e le persone di staff.

Dal vertice viene definita la strategia aziendale, in base alla quale si fissano gli obiettivi per ciascun settore. Il responsabile di settore fissa gli obiettivi con i responsabili di reparto o ufficio che a loro volta definiscono gli obiettivi con le persone operative. In questo sistema di relazioni, ogni livello si impegna con il livello superiore e ogni subalterno ha un obbligo di fedeltà innanzitutto verso il proprio capo.

Detto ciò, vediamo quali sono, a mio avviso, i fattori che determinano il successo di una persona all’interno di una organizzazione:

Aspetto e abigliamento: nonostante alcune aziende industriali non diano importanza a questo fattore, la maggioranza di esse ritiene ancora importante la cura della persona e del modo di vestire. Quando si entra in queste organizzazioni si trovano uomini e donne “tirate a lucido“.

Essere abile nel gioco di squadra: per essere considerati efficienti sul lavoro bisogna essere capaci di lavorare in team e di dimostrare una elevata versatilità. Per spiegarmi meglio porto un esempio: Guardate cosa succede nelle squadre di calcio vincenti. Quando si attacca, le punte sono supportate dai centrocampisti e difensori, mentre quando la squadra si difende anche gli attaccanti aiutano i loro compagni nel contrastare l’avversario. Questo è il gioco di squadra.

Uno sponsor”ai piani alti”, un mentore: senza una persona potente che appoggi un dipendente, nella maggior parte delle grandi organizzazioni le prospettive di carriera sono quasi nulle. Il mentore fornisce ad una persona opportunità per mettere in mostra le proprie capacità e gli crea l’opportunità di allacciare relazioni con altre persone
di livello elevato.

Uno stile: avere un comportamento civile, amichevole e premuroso. Essere ben organizzati e dare l’impressione di essere sempre ben informati, è un fattore molto importante.

Immaggino che qualche lettore a questo punto abbia delle perplessità e si stia domandando: ” Ma cosa dice Chiarissimo Colacci? Ci deve essere altro in una persona per fare carriera oltre allo stile, gioco di squadra e buone conoscenze!”

E’ fuori di dubbio che nessuno può essere chiamato a ricoprire una carica importante se non ha ampiamente dimostrato di saper raggiungere gli obiettivi assegnati e di possedere doti di leadship. Sono cose scontate.
Ma è altrettanto certo che nessuno farà carriera, pur raggiungendo gli obiettivi, se non possiede le caratteristiche che ho elencato in precedenza. Di contro, nella mia vita lavorativa ho anche conosciuto persone, fortunatamente poche, che hanno fatto carriera avendo solo tali caratteristiche e non avendo la minima capacità di definire e raggiungere obiettivi o posssedere doti di leadership.

E la fortuna conta?

Ho visto in molte aziende quanto sia importante trovarsi al posto giusto nel momento giusto o viceversa quanto sia dannoso trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sembrerebbe che la fortuna sia l’unica spiegazione valida quando, a parità di caratteristiche possedute, alcune persone fanno carriera mentre altre no. In realtà, se una persona è fortunata ben venga, ma non è solo con la fortuna che si può ottenere il successo in un’azienda organizzata.

Il successo non è frutto del caso.

Se guardiamo cosa hanno fatto personaggi famosi come Kennedy, Martin Luther King o tanti altri, vediamo che avevano alcune cose in comune che permettevano loro di influenzare le situazioni. Avevano alcune caratteristiche che li aiutavano a raggiungere qualsiasi obiettivo. Durante la mia attività manageriale prima e di consulente aziendale adesso, ho conosciuto persone che avevano raggiunto il successo perché avevano anche queste altre caratteristiche:
1. La passione. Quella cosa che li spingeva a fare sempre di più. E’ la passione che spinge una persona ad alzarsi la mattina e dedicarsi al suo lavoro sino a tardi.
2. Valori chiari. I valori sono fondamentali per le nostre azioni quotidiane. Sono i valori che ci fanno capire cosa è giusto fare quando dobbiamo prendere una decisione.
3. Capacità di relazionarsi. Le persone di successo che ho conosciuto avevano tutte la capacità di sviluppare rapporti con altre persone. Sono le relazioni con gli altri che ci permettono di raggiungere il successo. Anche la più intelligente e più brava persona del mondo ha bisogno di avere legami con gli altri. Senza questi legami e senza lo sviluppo di rapporti personali non potrà mai raggiungere un successo pieno.

Per concludere:
E’ chiaro che l’argomento successo è molto vasto e richiederebbe spazi maggiori per commentarlo. Il successo a cui mi sono riferito in questo articolo è semplicemente quello relativo ad una persona che si trova a svolgere il proprio lavoro in una organizzazione industriale e desidera fare carriera al suo interno. Le mie affermazioni hanno soltanto lo scopo di innescare riflessioni e commenti su quanto accade a chi lavora in grandi imprese e portare il lettore a vedere sotto una nuova luce i problemi dello sviluppo dei responsabili aziendali.

A cura di Chiarissimo Colacci
Autore di “L’Impresa Efficiente” e “Il Team Vincente”

venerdì 7 agosto 2009

Coltivare le amicizie

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In linea generale, le grandi amicizie nascono sempre quando noi, interiormente, siamo pronti ad accoglierle: una parola, uno sguardo d’intesa, una risata che all’improvviso ci rivela che quella persona è simpatica, interiormente ricca, pronta a dare e a ricevere, ed è fatta. Abbiamo compiuto il primo, fondamentale passo in avanti che ci permette di entrare in relazione con gli altri. Ma questo è sufficiente? No, perché poi occorrono spazio e tempo per coltivare il rapporto che è appena nato. Cosa peraltro sempre più difficile, visto che molti di noi conducono esistenze con l’acceleratore a tavoletta. Riuscirci, comunque, non è impossibile. Basta metterci tanta buona volontà, oltre a conoscere e applicare alcuni segreti. Ve li svelo uno a uno.
Tolleranza= questo è un sentimento da usare su tutti i fronti, dalla sfera pratica a quella emotiva. Chi è rigido e inflessibile, difficilmente può costruire buone amicizie. D’altronde gli amici servono anche a questo: a offrirci nuove occasioni per cambiare, trovando quel nuovo equilibrio dentro di noi che nasce dal confronto con opinioni e atteggiamenti diversi da quelli che ci caratterizzano.

Empatia= significa calarsi nel ruolo dell’altro, immaginarsi quello che lui sta vivendo. Condividere la sua gioia, se è nel bel mezzo di un’appassionata storia d’amore, o se ha appena ricevuto una promozione. Dargli il nostro appoggio quando sta attraversando un momento delicato. Oppure camminare per tre lune nei suoi mocassini prima di giudicarlo, come recita un motto degli indiani d’America.

Lealtà= vuol dire trovare il coraggio di parlare apertamente quando c’è qualcosa che non funziona, o se il nostro amico fa delle scelte che con condividiamo, pur restando comunque dalla sua parte. Essere sempre d’accordo, infatti, è impossibile, anche se questo non intacca l’affetto che proviamo nei suoi confronti. Quanto ai conflitti, si possono smorzare se si comprende che le differenze di idee raramente riguardano ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma sono un riflesso di ciò che siamo come individui.Perché sono proprio le amicizie a darci ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno: qualcuno che ci accetti per quello che siamo.

Disponibilità= essere amici di qualcuno significa mettere da parte il nostro irrefrenabile bisogno di scaraventare addosso all’altro tutti i nostri problemi, parlando solo di noi durante gli incontri o le telefonate: dei problemi di coppia, del collega che non sopportiamo più, della macchina che non funziona, e forse dovremo comprarne una nuova e così via. L’amico ascolta, e certo l’ascolto empatico è importantissimo in un legame d’amicizia. Ma se questo accade puntualmente, allora il rapporto diventa sbilanciato, a senso unico, perché lo scambio e il confronto non esistono più.
Allegria= la risata è il contesto ideale per l’amicizia, per questo condividerla è straordinario: ci permette di divertirci nei momenti buoni, e ci dà un po’ di forza in quelli negativi, spingendoci a sdrammatizzare. Una risata condivisa con gli amici è sempre più dolce.

come scrivo anche nel mio ebook, le amicizie totali, possessive, in cui nessuno dei due può mantenere gli spazi per i propri hobby e nemmeno frequentare altre persone, rispondono alle fasi evolutive dell’adolescenza. Poi, da adulti, i legami devono essere più elastici, perché è proprio la libertà che rende possibile la continuità. In caso contrario, c’è il rischio di sentirsi in gabbia e di fuggire quanto prima a gambe levate.
dopotutto, il dono più grande che possiamo farci reciprocamente è quello di “esserci”, specie quando l’altro è in crisi.
E voi, cosa ne pensate? Fatemi sapere le vostre esperienze!

A Cura di Marina Roveda,
Autrice di “Le Regole dell’Amicizia”

martedì 4 agosto 2009

Facebook e marketing

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Quando qualche mese fa ho scritto il mio ebook Facebook: Successo e Business™, io e Lorenzo avevamo già intuito le enormi potenzialità di Facebook nell’internet marketing.

Facebook non è solo uno strumento dove incontrare i tuoi vecchi amici e fare nuove conoscenze. Grazie a Facebook puoi costruirti una rendita economica senza dover conoscere tutti i segreti dell’internet marketing tradizionale. Ora, tutto questo, è stato concretizzato grazie allo straordinario sistema ideato da un ragazzo di 28 anni dell’america del sud.

L’internet marketing è uno strumento straordinario per guadagnare con Internet e la sua validità è indubbia, però richiede un certo impegno e certe conoscenze. Purtroppo non tutti hanno questa possibilità e voglia.

In base a queste considerazioni John Stone ha creato il John Stone System, che sfrutta la viralità e la semplicità di Facebook.

Il John Stone System è proprio basato sulla semplicità.

Tutti hanno il proprio gruppo di amici su Facebook, il principio alla base del successo del John Stone System è di ricrearti il tuo gruppo di amici sul sito John Stone System.

Se su Facebook hai 100 amici, e ti ricrei questo gruppo nel John Stone System, avrai 100 persone nel tuo gruppo di vendita.

Ma non finisce qui, il sistema alla base del funzionamento del John Stone System, riconosce nel tuo gruppo di vendita tutte le persone che entrano a far parte del John Stone System, anche tramite i tuoi amici, e anche gli amici degli amici, e cosi via.
Mentre il tuo gruppo su Facebook è formato da 100 persone, il tuo gruppo su John Stone sarà formato anche dagli amici degli amici degli amici!

In che modo? Dei miei 100 amici si iscrivono almeno 10 persone. Se quelle 10 fanno almeno 10 iscritti, sei a 100. Se quelle 100 fanno almeno 10 iscritti ciascuno, ecco che sei a 1000. 1110 persone in totale partendo solo da 10 iscritti.

Ora immagina se invece di 10 ne aderissero 100 o 1000. Quest’ultimo è il mio caso ad esempio… a te i calcoli.

L’aspetto più interessante del John Stone System, è che mentre il tuo gruppo di Facebook non ti porta dei guadagni, il tuo gruppo su John Stone System ti porta dei guadagni.

Come? Semplice, quando un’azienda offre il suo prodotto tramite il John Stone System, e ci sono degli acquisti tramite il tuo gruppo, Tu guadagnerai.

Il tuo guadagno sarà stabilito a priori, tramite un apposito piano marketing stabilito dall’azienda titolare del prodotto.

L’intuizione è geniale come dimostrano i numeri del John Stone System, oltre 5000 persone al giorno visitano il sito del John Stone System, con oltre 1000 persone al giorno si iscrivono.

Tutto questo grazie a Facebook. Chi si rende conto della rivoluzione non si sta lasciando scappare questa grande occasione!

A Cura di Gianluigi Ballarani,
Autore di “Esami no Problem” e co-Autore di “Facebook Successo e Business”